BRINDISI - “Esprimiamo la massima vicinanza ai lavoratori della clinica Salus di Brindisi, dopo la nota della Uil Funzione Pubblica in cui si denuncia l’assenza di certezze per i dipendenti, messi in ferie forzate dalla proprietà in seguito alla sospensione della quasi totalità delle attività imposta dalla Regione nell’ambito delle misure per il contrasto al Coronavirus. Auspichiamo al più presto un chiarimento tra azienda, sindacati e Regione a cui abbiamo inviato una lettera”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S Gianluca Bozzetti e Antonella Laricchia.
“Da quanto abbiamo appreso dalla citate fonti - continuano i pentastellati - ai lavoratori il 23 marzo era stato inviato un documento in cui si comunicava che sarebbero state avviate le pratiche per richiedere l’attivazione della cassa integrazione. Qualche settimana dopo invece la proprietà ha comunicato che la cassa integrazione non sarebbe più stata attivata, ma l’azienda avrebbe chiesto di poter usufruire della prerogativa contenuta nella delibera di Giunta dell’8 aprile con cui è stata istituita la rete ospedaliera per l’emergenza Covid - 19, ovvero l’anticipo del 95% del fatturato annuo a titolo di acconto, in modo da poter pagare gli stipendi e mantenere la clinica. I dipendenti sono invece stati costretti non solo a consumare le ferie arretrate, ma anche a prendere quelle del 2020, in alcuni casi andando anche oltre le ferie maturate. Per questo abbiamo inviato una richiesta al direttore del dipartimento regionale politiche della Salute Montanaro e al Presidente Emiliano in merito alla delibera regionale e al suo campo di applicazione. Contemporaneamente auspichiamo un chiarimento tra sindacati, azienda e Regione per capire come stiano realmente le cose, dal momento che fino ad ora si sarebbe andati avanti solo con messaggi whatsapp, ma senza una formale interlocuzione tra le parti. I lavoratori sono preoccupati e vogliono certezze per il futuro. Chiediamo alla Regione una risposta rapida per scongiurare l’ennesima vertenza occupazionale del territorio”.