Castronuovo: "Artigianato destinato a morire se non si inverte la rotta"
TARANTO - «Conti in rosso e incertezza sul futuro. Il Covid-19 ha messo in ginocchio migliaia di imprese artigiane, molte delle quali rischiano di chiudere definitivamente con conseguente licenziamento del personale». Il segretario generale di Casartigiani Taranto Stefano Castronuovo traccia un primo bilancio, seppur parziale, dell'impatto della pandemia su Taranto e provincia. Ovviamente la crisi non è uniforme tra tutti i comparti produttivi. A risentire maggiormente sono i settori autotrasporto e servizi alla persona (che comprende parrucchieri, barbieri, estetisti, tatuatori e toelettatori).
Per quest'ultima categoria si contano 3118 imprese ferme da più di 40 giorni per una forza lavoro complessiva di 7796 persone, tra titolari e dipendenti. Il fatturato perso ammonta a 6 milioni e mezzo di euro, su una base annua di oltre 115 milioni di euro.
«A tal proposito esprimiamo profonda preoccupazione per l’eccessivo prolungamento della chiusura obbligatoria di saloni di parrucchieri e centri estetici fino all'1 giugno. Sono urgenti provvedimenti di sostegno economico per questa categoria.- commenta Castronuovo - Non è giustificabile questa discriminazione che danneggia irrimediabilmente il comparto, a tutto vantaggio dell’abusivismo domiciliare. Molte saracinesche rischiano di non alzarsi più. Casartigiani chiederà con forza la rivisitazione del provvedimento e la riapertura entro e non oltre il 18 maggio».
Non va meglio nel settore autotrasporto: sono 594 le PMI in difficoltà e molti dei 1258 addetti sono stati messi in cassa integrazione a causa del progressivo arresto delle attività. Per questa categoria, su una base annua di oltre 22 milioni di euro, si registra al momento una perdita di un milione e duecento mila euro.
La crisi economica legata all'emergenza sanitaria è solo la punta dell'iceberg. Secondo i dati di Infocamere, il Covid-19 ha ulteriormente aggravato lo stato di salute di molte piccole e medie imprese locali. Dall'inizio dell'anno ad oggi infatti, a Taranto, il settore artigianato ha perso 214 imprese.
«Una situazione catastrofica che merita la giusta attenzione da parte delle istituzioni», riferisce Castronuovo. Per fronteggiare la crisi economica, il segretario generale di Casartigiani Taranto invita dunque le amministrazioni comunali della provincia di Taranto a esentare le imprese locali dal pagamento delle imposte comunali.
«Ad oggi i termini di pagamento di Tari e Tosap sono stati solo prorogati, dunque sono tasse che graveranno sulle imprese nei prossimi mesi. Il problema è quindi soltanto rinviato e certamente non può essere sottovalutato se consideriamo lo stato di assoluta difficoltà in cui si trovano migliaia di aziende del nostro territorio. Chiediamo quindi una forte e precisa presa di posizione da parte degli enti locali a sostegno dell'artigianato locale. Un provvedimento economico- finanziario che porti all'annullamento della tassa sui rifiuti e di quella per l'occupazione di suolo pubblico, oltre all'imposta comunale sulla pubblicità, relativamente ai mesi di sospensione dell'attività commerciale. Del resto - aggiunge Castronuovo - si tratta di un servizio di cui non stanno usufruendo, avendo abbassato le saracinesche in seguito al Dpcm dell'11 marzo».
Tra le proposte di Casartigiani Taranto anche il prolungamento della concessione di suolo pubblico con "dehors" per altri due anni e lo snellimento delle procedure burocratiche.
«I nostri imprenditori – conclude il segretario generale - hanno bisogno di aiuto per far fronte alle loro perdite economiche. È in ballo la loro sopravvivenza. Auspichiamo la massima collaborazione».
Per quest'ultima categoria si contano 3118 imprese ferme da più di 40 giorni per una forza lavoro complessiva di 7796 persone, tra titolari e dipendenti. Il fatturato perso ammonta a 6 milioni e mezzo di euro, su una base annua di oltre 115 milioni di euro.
«A tal proposito esprimiamo profonda preoccupazione per l’eccessivo prolungamento della chiusura obbligatoria di saloni di parrucchieri e centri estetici fino all'1 giugno. Sono urgenti provvedimenti di sostegno economico per questa categoria.- commenta Castronuovo - Non è giustificabile questa discriminazione che danneggia irrimediabilmente il comparto, a tutto vantaggio dell’abusivismo domiciliare. Molte saracinesche rischiano di non alzarsi più. Casartigiani chiederà con forza la rivisitazione del provvedimento e la riapertura entro e non oltre il 18 maggio».
Non va meglio nel settore autotrasporto: sono 594 le PMI in difficoltà e molti dei 1258 addetti sono stati messi in cassa integrazione a causa del progressivo arresto delle attività. Per questa categoria, su una base annua di oltre 22 milioni di euro, si registra al momento una perdita di un milione e duecento mila euro.
La crisi economica legata all'emergenza sanitaria è solo la punta dell'iceberg. Secondo i dati di Infocamere, il Covid-19 ha ulteriormente aggravato lo stato di salute di molte piccole e medie imprese locali. Dall'inizio dell'anno ad oggi infatti, a Taranto, il settore artigianato ha perso 214 imprese.
«Una situazione catastrofica che merita la giusta attenzione da parte delle istituzioni», riferisce Castronuovo. Per fronteggiare la crisi economica, il segretario generale di Casartigiani Taranto invita dunque le amministrazioni comunali della provincia di Taranto a esentare le imprese locali dal pagamento delle imposte comunali.
«Ad oggi i termini di pagamento di Tari e Tosap sono stati solo prorogati, dunque sono tasse che graveranno sulle imprese nei prossimi mesi. Il problema è quindi soltanto rinviato e certamente non può essere sottovalutato se consideriamo lo stato di assoluta difficoltà in cui si trovano migliaia di aziende del nostro territorio. Chiediamo quindi una forte e precisa presa di posizione da parte degli enti locali a sostegno dell'artigianato locale. Un provvedimento economico- finanziario che porti all'annullamento della tassa sui rifiuti e di quella per l'occupazione di suolo pubblico, oltre all'imposta comunale sulla pubblicità, relativamente ai mesi di sospensione dell'attività commerciale. Del resto - aggiunge Castronuovo - si tratta di un servizio di cui non stanno usufruendo, avendo abbassato le saracinesche in seguito al Dpcm dell'11 marzo».
Tra le proposte di Casartigiani Taranto anche il prolungamento della concessione di suolo pubblico con "dehors" per altri due anni e lo snellimento delle procedure burocratiche.
«I nostri imprenditori – conclude il segretario generale - hanno bisogno di aiuto per far fronte alle loro perdite economiche. È in ballo la loro sopravvivenza. Auspichiamo la massima collaborazione».