BARI - “È necessario lavorare per la fase 2, con grande senso di responsabilità e buonsenso. Bisogna pensare a un modello che, tenuto conto delle condizioni epidemiologiche, dia respiro alle imprese del territorio. Il tempo dell’uomo solo al comando, visti anche i danni fatti nella sanità, è finito. Veniamo da danni di mancata programmazione in cui le risorse non sono state utilizzate in modo oculato, senza programmare gli interventi in base ai fabbisogni della popolazione. Ora invece è necessario lavorare con dati e numeri precisi e puntare sulla prevenzione come detto anche dal professor Lopalco". Così in una nota i consiglieri regionali del M5S Antonella Laricchia, Rosa Barone e Cristian Casili a margine della seduta congiunta delle Commissioni I e IV.
"Per questo - proseguono i pentastellati - abbiamo evidenziato le criticità viste finora e chiesto a Emiliano chiarezza sui DPI che ogni giorno arrivano in Puglia dalla Protezione Civile nazionale. Le altre Regioni pubblicano ogni giorno i dati sulle mascherine arrivate e sulla distribuzione a livello territoriale. Perché in Puglia questo non avviene? Perché non vengono supportate le imprese locali che vogliono riconvertire la produzione in mascherine? Perché non si rafforza la sanità pubblica invece di puntare su quella privata? Emiliano ha risposto solo parzialmente a queste domande, demandando come sempre ai tecnici.
Per ripartire però, sia per quello che riguarda la sanità che l’economia serve una visione politica basata sui fabbisogni reali, quella che è sempre mancata in questi anni. Il turismo sarà il settore più colpito e con esso tutto l’indotto senza dimenticare l’agricoltura già fortemente compromessa, ad esempio nella provincia di Lecce che vede cancellato un settore strategico come l’olivicoltura. Lo stanziamento dei 450 milioni di euro attraverso la rimodulazione dei fondi strutturali, non deve fare la fine del PSR che si è impantanato a più riprese in errori e burocrazia asfissiante. Noi come sempre offriremo il nostro contributo, ma ci aspettiamo che la Regione ci ascolti pensando per una volta più al bene dei pugliesi che al ritorno elettorale”, concludono i pentastellati.
"Per questo - proseguono i pentastellati - abbiamo evidenziato le criticità viste finora e chiesto a Emiliano chiarezza sui DPI che ogni giorno arrivano in Puglia dalla Protezione Civile nazionale. Le altre Regioni pubblicano ogni giorno i dati sulle mascherine arrivate e sulla distribuzione a livello territoriale. Perché in Puglia questo non avviene? Perché non vengono supportate le imprese locali che vogliono riconvertire la produzione in mascherine? Perché non si rafforza la sanità pubblica invece di puntare su quella privata? Emiliano ha risposto solo parzialmente a queste domande, demandando come sempre ai tecnici.
Per ripartire però, sia per quello che riguarda la sanità che l’economia serve una visione politica basata sui fabbisogni reali, quella che è sempre mancata in questi anni. Il turismo sarà il settore più colpito e con esso tutto l’indotto senza dimenticare l’agricoltura già fortemente compromessa, ad esempio nella provincia di Lecce che vede cancellato un settore strategico come l’olivicoltura. Lo stanziamento dei 450 milioni di euro attraverso la rimodulazione dei fondi strutturali, non deve fare la fine del PSR che si è impantanato a più riprese in errori e burocrazia asfissiante. Noi come sempre offriremo il nostro contributo, ma ci aspettiamo che la Regione ci ascolti pensando per una volta più al bene dei pugliesi che al ritorno elettorale”, concludono i pentastellati.
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