Covid-19, Fdi: "Altri paesi Ue riaprono, ma Conte non si fida degli italiani"

(Uff.stampa P.Chigi)
BARI - “Non moriremo di COVID, moriremo di fame per arrivare a dire non possiamo fare a meno del MES! Mezz’ora attaccati alla TV per ascoltare la conferenza stampa del presidente Conte per sentirci dire che possiamo andare a correre. No, non ci siamo!". E' il commento dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo.

“Se è vero - prosegue la nota di FdI - che il virus circola ancora è altrettanto vero che circolerà per molto tempo così come circola nel mondo dove Governi più accorti hanno adottato misure meno restrittive responsabilizzando la popolazione all'uso corretto della mascherina, al frequente lavaggio delle mani, alla disinfezione di attrezzi, piani e luoghi di lavoro, al distanziamento sociale di almeno un metro, all'obbligo di evitare assembramenti e all'obbligo di restare a casa se la temperatura corporea raggiunge i 37,5 gradi.

“Perché questo non si può fare in Italia? Crede Conte con il suo Governo che gli italiani non siano responsabili? Perché un commerciante al dettaglio, o un bar, o un parrucchiere o un estetista, un professionista non può ritornare a lavorare se adotta le precauzioni suddette? Perché un ristorante o una pizzeria che assicura quelle precauzioni anche servendo pasti all'aperto con il caldo di maggio e dei mesi a venire non può produrre reddito per la propria famiglia?

“L'andamento dell'epidemia sta dimostrando che sono state sbagliate le strategie di attacco al virus con persone riversate in ospedale e assunte in carica tardivamente in un sistema impreparato, senza DPI, senza aver organizzato l'assistenza a domicilio e nelle RSA-RSSA, senza aver organizzato gli ospedali COVID, con pochi posti di terapia intensiva. Oggi si è visto che i ricoveri in ospedale diminuiscono, le terapie intensive progressivamente si svuotano ed è possibile isolare a domicilio per la maggior parte dei casi.

“Bene, invece di punire le categorie produttive perché non si puniscono le Regioni come la Puglia che, chiamate ad organizzare l'assistenza a domicilio tramite le USCA a partire dal 19 marzo, ad oggi non sono ancora pronte?

“Ci chiediamo, non sarà per caso una manovra del Governo per portarci allo stremo e poi dirci che dobbiamo dire Sì al MES dopo che per mesi i nostri governanti hanno detto NO? Con il Sì al MES ci faranno riaprire ma sostituiranno il cappio al collo delle chiusure con il cappio al colle del MES”, concludono i consiglieri di Fratelli d'Italia.