Covid-19, Mennea: “Salviamo le nostre imprese"


BARI - “Trovo necessario, in questo momento di crisi sanitaria, predisporre un piano straordinario che dia fiducia alle imprese che sono rimaste improvvisamente inattive. È responsabilità della politica e delle istituzioni preparare in tempi brevi strumenti efficaci che diano agli imprenditori pugliesi, non appena l’emergenza sanitaria sarà cessata o sensibilmente attenuata, la possibilità di ricollegarsi al circuito economico nazionale e internazionale. Non c’è tempo da perdere, altrimenti rischiamo che dopo la pandemia sanitaria ci sia quella economica, sociale e anche politica. La politica questa volta non può fallire: fallirebbe l’Italia intera”. Lo dichiara il consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, che sollecita misure stringenti da parte del governo regionale e nazionale per fare in modo che, a conclusione dell’emergenza sanitaria, si possa rimettere in moto il motore produttivo della Puglia.

“Sono convinto che ognuno, in Puglia, farà la sua parte - prosegue Mennea - perché i nostri imprenditori possano ancora avere fiducia nelle istituzioni e nella politica e continuare il loro cammino. Penso, in particolare, alle aziende del tessile-abbigliamento-calzaturiero, dell’agroalimentare e del turismo 'made in Puglia' che sono punto di riferimento nazionale, così come, l’artigianato e il commercio con l’indotto. Il mio impegno, come componente della commissione regionale alle Attività produttive e vicepresidente della commissione Bilancio, sarà quello di mettere mano a iniziative che consentano alla giunta regionale di predisporre misure finanziarie corpose, con burocrazia zero.

Sono convinto che settori come quello della moda, del calzaturiero, del turismo, dell’agroalimentare e di tutto il manifatturiero di qualità - sottolinea Mennea - abbiano lo stesso valore del Colosseo, del Duomo di Milano, del Castel del Monte o del nostro mare e delle nostre incantevoli spiagge e, come tali, meritano la stessa tutela. Senza il nostro patrimonio culturale e naturale - conclude - non saremmo italiani, ma senza il nostro patrimonio di imprese (anche quelle più piccole) non saremmo nessuno”.