Fratelli d’Italia: "La sanità privata regionale sbugiarda e contesta l'uomo solo al comando"

BARI - "Le rappresentanze della sanità privata, che gestiscono in convenzione oltre 400 strutture residenziali e semiresidenziali in Puglia con posti di lavoro che superano le 10.000 unità, senza considerare l'indotto, e alle quali è affidata l'assistenza socio-sanitaria alle fasce più deboli della nostra popolazione (anziani, disabili, minori, pazienti psichiatrici), con una durissima nota hanno denunciato la mancata prevenzione e il mancato aiuto da parte del governo regionale, che non ha provveduto a fornire nei tempi dovuti i DPI al personale operante nelle strutture, né a procedere a tamponi orofaringei, nonostante la presenza di soggetti ad alto rischio. E anche dopo l'esplosione dei primi focolai all'interno di alcune strutture, il presidente Michele Emiliano ha preferito le comparsate televisive o sui social agli interventi tempestivi ed efficaci, e le contraddizioni e i ritardi in questo delicatissimo ambito hanno contribuito in maniera determinante ad aumentare il numero di contagi in Puglia". Così in una nota i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola, Ignazio Zullo.

"Ancora, le stesse rappresentanze - prosegue la nota - hanno sostanzialmente dato un ultimatum al governo regionale per il rinnovo degli accreditamenti, e proposto un Tavolo di confronto e concertazione permanente durante l'emergenza, ponendo una lunga serie di questioni ancora irrisolte e suggerendo proposte largamente condivisibili, non ricevendo alcuna risposta. Così come nessuna risposta ha ricevuto la nostra richiesta di audizione urgente in terza commissione del presidente Michele Emiliano e dei componenti della task force per l'emergenza Covid-19, per esercitare il nostro ruolo e le nostre prerogative di fatto ignorate dall'uomo solo al comando e davanti alle tele e fotocamere.
E nella prossima settimana la situazione potrebbe precipitare, se le strutture residenziali e semiresidenziali procedessero alla chiusura annunciata, e migliaia di famiglie e degenti si troverebbero così in una situazione insostenibile e ingestibile, così come le Asl e l'intero servizio sanitario regionale.
Per questo rinnoviamo con forza la nostra richiesta di audizione, nell'interesse della collettività che non può continuare ad essere sacrificata e penalizzata da scelte e decisioni solitarie e troppo spesso disastrose", conclude la nota.