Joseph Tusiani non è più tra noi


di VITTORIO POLITO - Oggi ci ha lasciato Joseph Tusiani, nato a San Marco in Lamis (Foggia) il 14 gennaio 1924 da famiglia povera. Emigrato in America subito dopo la laurea in lettere nel 1947, ha insegnato letteratura italiana in università private e pubbliche di New York, principalmente il College of Mount Saint Vincent e il Lehman College della City University of New York. Oltre che traduttore rinomato, è copioso autore di poesia in quattro lingue (inglese, latino, italiano, dialetto garganico), e di una autobiografia in tre volumi. Vincitore del Greenwood Prize della Poetry Society of England nel 1956, è stato vicepresidente della Poetry Society of America negli anni ’60. Nel 1984 si è visto assegnare la prestigiosa Congressional Medal of Merit del Parlamento americano. Vissuto a lungo nel Bronx, fino ad oggi risiedeva a Manhattan.

Cosma Siani dell’Università di Tor Vergata di Roma che ricorda una storia d’interesse e di un’amicizia, dice di Lui. «La presenza di Tusiani influenzò anche le mie decisioni al momento di iscrivermi all’Università. Scelsi di studiare lingue straniere, all’Istituto Universitario Orientale di Napoli e scelsi l’inglese come lingua di laurea, nonostante non la conoscessi affatto perché nelle scuole medie e superiori avevamo solo il francese. Anche il fatto di studiare l’inglese all’Università venne dunque naturale, per l’influsso di Joseph Tusiani nella mia esperienza. Fu lui, una volta che feci la mia scelta, a stimolarmi all’uso della lingua. Prese a scrivermi in inglese già mentre ero ancora studente. E una volta che mi trovavo a Londra e gli scrissi in italiano, mi rispose “I had fervently hoped that your immersion in the British sap would inspire you to write in English” (Speravo ardentemente che l’immersione nella linfa britannica ti inducesse a scrivere in inglese). Da allora le lettere che gli mandai furono ininterrottamente in questa lingua».

Teresa Gentile, docente e giornalista lo ricorda così. “Oggi il cielo stellato della Poesia mondiale ha visto spegnersi una delle sue stelle più belle: il notissimo poeta italo-americano Joseph Tusiani. Egli è stato professore universitario e celebrità letteraria a New York e con le sue sillogi si è fatto amare nel mondo intero. Ha tradotto in inglese opere italiane importanti: la Gerusalemme Liberata, la Divina Commedia, i canti di Leopardi. È stato un grande poeta, anche in lingua latina ma mai ha dimenticato la parlata dei suoi padri di San Marco in Lamis, dimostrando come il dialetto non sia mai una lingua bassa ma sia “PROFONDA” e validissima per donare emozioni. Buon viaggio Joseph Tusiani”.

Mi piace ricordarlo con una sua esortazione in latino, con traduzione di Grazia Stella Elia.

R.I.P.

EXHORTATIO
Cuncta locum inveniunt in mente hominis peregrina
Sed vacuum interea remanet cor, pauper et aegrum.
Quid mentem nostram tantum locupletat in horas
Et quid cor nostrum facit aridum, inops et inane?

Eheu, divitiae sunt falsae, quae mihi praebent
Irrita verba et conceptus, vento insidiatos.
Sursum, cor meum, et ad caeli convertere mira,

Sursum, et mentem anima donis quae sola necesse.

Iosephus Tusiani
Novi Eboraci, die XVIII Mensis Augusti MMXVI

Esortazione

Traduzione di Grazia Stella Elia

Tutto trova posto nella mente peregrina dell’uomo
ma intanto il cuore rimane vuoto, povero e triste.
Cosa arricchisce tanto la nostra mente di ora in ora
e che cosa rende il nostro cuore arido, povero ed inane?

Ahimè, falsa è la ricchezza, che mi porta
parole vane e concetti, insidiati dal vento.
In alto, cuore mio, e guarda le meraviglie del cielo,

in alto, e vivifica la mente con i soli doni (naturali) che sono necessari.
Nuova Vecchia

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