L'obbedienza di Francesco irrita la CEI
(credits: Vatican Media) |
Una reazione che è motivata dalla "protesta" sollevata dai vescovi e dai parroci italiani sul prolungato divieto di celebrare le Messe con il concorso del popolo, a seguito delle disposizioni del nuovo DPCM presentato il 26 aprile 2020 da Giuseppe Conte. La protesta che in queste ore si sta estendendo al resto del cattolicesimo italiano va oltre la decisione adottata dall'esecutivo nazionale, perchè esprime il malumore per la mancata difesa della libertà di culto da parte del Pontefice.
Egli, con l'affermazione precedente riportata, dimostra l'allineamento - suo e della Santa Sede - alle decisioni intraprese in vista del 4 maggio dal Governo italiano sul ripristino di una regolare vita sacramentale dei cattolici sparsi lungo la Penisola.
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