Puglia, III Commissione: approvata pdl che semplifica procedure amministrative in tema di sanità
BARI - Con il solo voto contrario del M5S la Commissione sanità ha approvato la proposta di legge "Misure di semplificazione amministrativa in materia sanitaria" a firma Giuseppe Romano, Nicola Marmo, Paolo Pellegrino, Mario Pendinelli ed Ignazio Zullo.
Gli interventi legislativi intervengono sulle leggi regionali nr. 9/2017 3 sulla 53/2017, afferenti il sistema di recupero e della riabilitazione funzionale ospedaliera e territoriale della Regione Puglia.
“La materia legiferata, i regolamenti attuativi che ne sono succeduti insieme ai modelli organizzativi, si sono fondati su un cambio di paradigma importante – scrivono i proponenti nella relazione di accompagnamento alla proposta di modifica - riscrivere tutta la riorganizzazione avendo al centro della normativa non il paziente, ma la persona e quindi i temi dell’accoglienza, dell’inclusone, delle re-integrazione lavorativa, del contesto di vita in cui si stabilizza o si sviluppa la malattia, hanno avuto un’attenzione particolare.”
Ricordano ancora che la legge regionale 9/2017 ha subito un’impugnativa da parte del Governo perché in alcuni ambiti ha inteso normare materie concorrenti con lo Stato.
“La complessità della materia e le novità introdotte, pertanto, hanno in alcuni casi determinato lacune interpretative che espongono la materia a contenziosi amministrativi, in altri, per una sorta di eccessivo garantismo e trasparenza, appesantito il procedimento legato agli aspetti autorizzativi”.
Di qui la necessità di introdurre misure di semplificazione amministrativa che rispondono a molteplici esigenze di carattere applicativo, alcune finalizzate a colmare lacune normative, altre dirette a superare l'incertezza sotto il profilo applicativo di disposizioni vigenti e foriere di contenziosi, altre ancora strumentali ad adeguare la normativa regionale ad Intese-Stato Regioni vincolanti per la Regione Puglia.
Il Capo II del testo propone misure di semplificazione in materia di requisiti delle strutture sanitarie e socio-sanitarie ed introduce, in un'ottica di semplificazione, correttivi incidenti sulla disciplina regolamentare in materia di requisiti richiesti ai fini dell'autorizzazione all'esercizio e dell'accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie o di alcune tipologie delle stesse.
In particolare si prevede di stabilire un margine uniforme di difformità dai minimi regolamentari in relazione alle superfici minime previste ai fini dell'accreditamento e/o dell'autorizzazione all'esercizio da applicare in materia di requisiti strutturali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Con riferimento a tutti gli immobili esistenti da adibire a strutture sanitarie e socio-sanitarie in relazione alle tipologie di strutture per cui non è prevista alcuna deroga alle superfici minime totali e/o relative ai singoli locali e/o ambienti, viene introdotto un margine di difformità consentito rispetto ai minimi regolamentari nella misura del 10%.
Con le "Disposizioni varie in materia di fabbisogno, di parere di compatibilità e di accreditamento" si propongono correttivi in materia di fabbisogno di prestazioni ambulatoriali dei presidi territoriali di recupero e riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche, sensoriali o miste, in materia di richieste di compatibilità relative ad istanze di autorizzazione alla realizzazione per trasformazione di strutture socio-sanitarie ed in materia di accreditamento delle strutture riabilitative psichiatriche residenziali e diurne private e degli hospice.
Preventivamente all’esame della proposta di legge la Commissione ha convenuto di rimettere ad una commissione ristretta, la stessa che ha predisposto l’intervento legislativo e con il supporto dei tecnici dell’assessorato, gli emendamenti presentati e questo in considerazione della delicatezza del tema e della difficoltà di trovare una sintesi per via della modalità telematica di convocazione della commissione.
Gli interventi legislativi intervengono sulle leggi regionali nr. 9/2017 3 sulla 53/2017, afferenti il sistema di recupero e della riabilitazione funzionale ospedaliera e territoriale della Regione Puglia.
“La materia legiferata, i regolamenti attuativi che ne sono succeduti insieme ai modelli organizzativi, si sono fondati su un cambio di paradigma importante – scrivono i proponenti nella relazione di accompagnamento alla proposta di modifica - riscrivere tutta la riorganizzazione avendo al centro della normativa non il paziente, ma la persona e quindi i temi dell’accoglienza, dell’inclusone, delle re-integrazione lavorativa, del contesto di vita in cui si stabilizza o si sviluppa la malattia, hanno avuto un’attenzione particolare.”
Ricordano ancora che la legge regionale 9/2017 ha subito un’impugnativa da parte del Governo perché in alcuni ambiti ha inteso normare materie concorrenti con lo Stato.
“La complessità della materia e le novità introdotte, pertanto, hanno in alcuni casi determinato lacune interpretative che espongono la materia a contenziosi amministrativi, in altri, per una sorta di eccessivo garantismo e trasparenza, appesantito il procedimento legato agli aspetti autorizzativi”.
Di qui la necessità di introdurre misure di semplificazione amministrativa che rispondono a molteplici esigenze di carattere applicativo, alcune finalizzate a colmare lacune normative, altre dirette a superare l'incertezza sotto il profilo applicativo di disposizioni vigenti e foriere di contenziosi, altre ancora strumentali ad adeguare la normativa regionale ad Intese-Stato Regioni vincolanti per la Regione Puglia.
Il Capo II del testo propone misure di semplificazione in materia di requisiti delle strutture sanitarie e socio-sanitarie ed introduce, in un'ottica di semplificazione, correttivi incidenti sulla disciplina regolamentare in materia di requisiti richiesti ai fini dell'autorizzazione all'esercizio e dell'accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie o di alcune tipologie delle stesse.
In particolare si prevede di stabilire un margine uniforme di difformità dai minimi regolamentari in relazione alle superfici minime previste ai fini dell'accreditamento e/o dell'autorizzazione all'esercizio da applicare in materia di requisiti strutturali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Con riferimento a tutti gli immobili esistenti da adibire a strutture sanitarie e socio-sanitarie in relazione alle tipologie di strutture per cui non è prevista alcuna deroga alle superfici minime totali e/o relative ai singoli locali e/o ambienti, viene introdotto un margine di difformità consentito rispetto ai minimi regolamentari nella misura del 10%.
Con le "Disposizioni varie in materia di fabbisogno, di parere di compatibilità e di accreditamento" si propongono correttivi in materia di fabbisogno di prestazioni ambulatoriali dei presidi territoriali di recupero e riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche, sensoriali o miste, in materia di richieste di compatibilità relative ad istanze di autorizzazione alla realizzazione per trasformazione di strutture socio-sanitarie ed in materia di accreditamento delle strutture riabilitative psichiatriche residenziali e diurne private e degli hospice.
Preventivamente all’esame della proposta di legge la Commissione ha convenuto di rimettere ad una commissione ristretta, la stessa che ha predisposto l’intervento legislativo e con il supporto dei tecnici dell’assessorato, gli emendamenti presentati e questo in considerazione della delicatezza del tema e della difficoltà di trovare una sintesi per via della modalità telematica di convocazione della commissione.
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