"Avevamo concordato con l'azienda - sottolineano Palombella e Talò - una serie di misure per salvaguardare la salute e sicurezza dei lavoratori come i termoscanner, guanti, maschere e altri dpi. Dal 24 aprile, l’azienda aveva avviato un progetto di screening per la ricerca di anticorpi al quale i lavoratori potevano accedere gratuitamente e su base volontaria".
“Abbiamo salutato positivamente questa iniziativa aziendale - proseguono Palombella e Talò - che, nonostante le difficoltà, ha adottato tutti gli strumenti necessari per salvaguardare i lavoratori. In altre grandi aziende, come Fca, Fincantieri, ma anche nel sito di Genova dell’ex Ilva questi test sono stati concordati con le ASL locali e benvolute dai lavoratori. Finora sono stati effettuati circa 90 test, con esito negativo, e oltre 700 lavoratori si erano prenotati sul portale aziendale. Tutto questo aveva alimentato un clima di fiducia in una comunità che da troppi anni sta vivendo enormi problematiche e contrasti interni”
“Riteniamo assurda , incomprensibile e sbagliata la decisione dell’Asl di Taranto - continuano - perché, anche grazie a questo atto, si poteva ricostruire un minimo di rapporto tra la fabbrica e la città, invece si è deciso di aumentare la tensione tra i lavoratori e i cittadini”.
“Invitiamo il Prefetto a verificare la situazione e - concludono - a far ripristinare da lunedì i test sierologici, o comunque a far predisporre dalla Asl Taranto tutte le alternative sanitarie necessarie per i lavoratori dell’ex Ilva".