BARI - “La Puglia deve potenziare la politica di sorveglianza attiva per il contenimento del Covid -19. Sono ancora troppo pochi i tamponi eseguiti, al contrario di quanto fatto in altre regioni, non è stato predisposto alcun obbligo per chi è rientrato a partire dal 4 maggio. È necessario un cambio di passo nella fase 2, anche attraverso il potenziamento della rete dei laboratori di cui finora abbiamo solo sentito parlare e l’utilizzo dei test sierologici che possono fornire un quadro di riferimento per valutare lo stato immunitario degli operatori sanitari e dei cittadini”. Così i consiglieri del M5S che annunciano un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Sanità Emiliano.
“La nostra - continuano i pentastellati - è l’ultima regione in Italia per quello che riguarda i pazienti guariti dal Covid-19 e la penultima per tamponi effettuati. Un dato, quello del numero di tamponi, che non è neppure disaggregato per provincia e per tipologia di paziente esaminato, il che non permette di avere un quadro preciso della diffusione del virus e di conseguenza delle azioni da intraprendere per il contenimento. Per non parlare dell'attivazione delle USCA, ormai diventata la storia infinita. Due settimane fa in audizione il direttore Montanaro ci aveva assicurato a breve la loro partenza, ma a quanto apprendiamo mancano ancora i dispositivi di protezione per i medici, che non possono andare in trincea a mani nude. Per questo chiediamo alla Regione di assicurare un numero maggiore di tamponi sul territorio regionale e cosa si stia facendo per implementare la rete dei laboratori, di rendere obbligatori i tamponi per chi rientra da altre regioni e di conoscere le misure adottate e da adottare in merito all’uso dei test sierologici. Domande che domani faremo in audizione a Emiliano, e a cui chiederemo risposte fatte di dati e non delle solite sentite e risentite chiacchiere”.
“La nostra - continuano i pentastellati - è l’ultima regione in Italia per quello che riguarda i pazienti guariti dal Covid-19 e la penultima per tamponi effettuati. Un dato, quello del numero di tamponi, che non è neppure disaggregato per provincia e per tipologia di paziente esaminato, il che non permette di avere un quadro preciso della diffusione del virus e di conseguenza delle azioni da intraprendere per il contenimento. Per non parlare dell'attivazione delle USCA, ormai diventata la storia infinita. Due settimane fa in audizione il direttore Montanaro ci aveva assicurato a breve la loro partenza, ma a quanto apprendiamo mancano ancora i dispositivi di protezione per i medici, che non possono andare in trincea a mani nude. Per questo chiediamo alla Regione di assicurare un numero maggiore di tamponi sul territorio regionale e cosa si stia facendo per implementare la rete dei laboratori, di rendere obbligatori i tamponi per chi rientra da altre regioni e di conoscere le misure adottate e da adottare in merito all’uso dei test sierologici. Domande che domani faremo in audizione a Emiliano, e a cui chiederemo risposte fatte di dati e non delle solite sentite e risentite chiacchiere”.
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