PIERO CHIMENTI - Purtroppo non è
arrivato l'happy ending per la Gazzetta del Mezzogiorno. L'editore
Mario Ciancio Sanfilippo ha dichiarato di voler mettere in
liquidazione la Edisud Spa, società editrice del storico quotidiano
pugliese, dopo che il Tribunale di Catania aveva deciso di prorogare
il cda dimissionario per permettere all'editore di effettuare le
nomine che gli competono.
Non si è fatta attendere la reazione del Cdr della Gazzetta: "Vergogna. Mario Ciancio Sanfilippo ha gettato la maschera del vecchio gentiluomo siciliano per rivelare il volto del comandante che abbandona la nave nella tempesta. Anzi, che insieme con i sui eredi la porta sugli scogli prima di scendere. Con una mossa a sorpresa dietro l'altra, l'editore sta esplicitando il suo totale disinteresse per la "Gazzetta". L'ultima è di ieri, quando ha dichiarato al cda uscente la volontà di porre in liquidazione la società editrice del giornale, quella Edisud Spa di cui ha tenacemente chiesto la restituzione al Tribunale di Catania, evidentemente con l'unico scopo di riabilitare – legittimamente – la sua immagine dopo le imputazioni per presunto concorso esterno in associazione mafiosa, in un processo peraltro ancora in corso. Anche la politica si muove per esprimere solidarietà al giornale, con il Presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo che ha dichiarato: “Leggo della volontà di porre in liquidazione la società editrice del giornale da parte della proprietà . È davvero assurdo quello che sta avvenendo, sarebbe molto grave per tutto il Meridione perdere la voce della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha combattuto e continua a combattere battaglie per lo sviluppo del Sud”.
Mario Loizzo esprime solidarietà e conferma ogni sostegno ai “lavoratori” della Gazzetta del Mezzogiorno, al direttore De Tomaso, al comitato di redazione, ai redattori, agli amministrativi e alle maestranze del “quotidiano che racconta la Puglia 133 anni e che deve continuare a farlo, con la professionalità e l'equilibrio che distinguono le pagine che sfogliamo ogni mattina”. Il presidente Loizzo rivolge un appello all'imprenditoria pugliese per un impegno sollecito, teso ad assicurare la sopravvivenza della testata: “Un punto di vista in meno è una grave perdita per il pluralismo e per l'informazione e non possiamo permettere che vengano vanificati i sacrifici compiuti da tutti i dipendenti della testata”.
Non si è fatta attendere la reazione del Cdr della Gazzetta: "Vergogna. Mario Ciancio Sanfilippo ha gettato la maschera del vecchio gentiluomo siciliano per rivelare il volto del comandante che abbandona la nave nella tempesta. Anzi, che insieme con i sui eredi la porta sugli scogli prima di scendere. Con una mossa a sorpresa dietro l'altra, l'editore sta esplicitando il suo totale disinteresse per la "Gazzetta". L'ultima è di ieri, quando ha dichiarato al cda uscente la volontà di porre in liquidazione la società editrice del giornale, quella Edisud Spa di cui ha tenacemente chiesto la restituzione al Tribunale di Catania, evidentemente con l'unico scopo di riabilitare – legittimamente – la sua immagine dopo le imputazioni per presunto concorso esterno in associazione mafiosa, in un processo peraltro ancora in corso. Anche la politica si muove per esprimere solidarietà al giornale, con il Presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo che ha dichiarato: “Leggo della volontà di porre in liquidazione la società editrice del giornale da parte della proprietà . È davvero assurdo quello che sta avvenendo, sarebbe molto grave per tutto il Meridione perdere la voce della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha combattuto e continua a combattere battaglie per lo sviluppo del Sud”.
Mario Loizzo esprime solidarietà e conferma ogni sostegno ai “lavoratori” della Gazzetta del Mezzogiorno, al direttore De Tomaso, al comitato di redazione, ai redattori, agli amministrativi e alle maestranze del “quotidiano che racconta la Puglia 133 anni e che deve continuare a farlo, con la professionalità e l'equilibrio che distinguono le pagine che sfogliamo ogni mattina”. Il presidente Loizzo rivolge un appello all'imprenditoria pugliese per un impegno sollecito, teso ad assicurare la sopravvivenza della testata: “Un punto di vista in meno è una grave perdita per il pluralismo e per l'informazione e non possiamo permettere che vengano vanificati i sacrifici compiuti da tutti i dipendenti della testata”.
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CRONACA