BARI - “Sui rifiuti indifferenziati provenienti dalla Calabria che verranno smaltiti in Puglia fino al 30 giugno serve la massima chiarezza da parte della Regione Puglia e dell’Ager. A 10 giorni dalla delibera di Giunta con cui è stata accolta la richiesta di supporto da parte della Regione Calabria per affrontare una situazione di emergenza, ancora non si conosce la definizione dei flussi negli impianti di TMB pugliesi e i termini dell'Accordo con la Calabria. Non è possibile che anche i sindaci dei comuni interessati debbano apprendere dalla stampa e dalla diretta fb del sindaco di Reggio Calabria le decisioni della Regione. Serve un confronto con i territori: i cittadini e le amministrazioni di Conversano e Cavallino sono giustamente preoccupati e non possono sapere tutto a cose già fatte. Parliamo di zone già in situazione di emergenza e che per anni hanno subito gli impatti ambientali e sanitari di impianti non correttamente gestiti”. Così i consiglieri del M5S Antonella Laricchia e Antonio Trevisi.
“Come sempre il re della ‘partecipazione a chiacchiere’ Emiliano - continuano i pentastellati - non coinvolge i territori nelle decisioni che riguardano la salute dei cittadini. Le amministrazioni comunali non possono venire informate solo a cose fatte ed essere costrette a scrivere ad Ager e Regione per chiedere chiarimenti e segnalare criticità , come ha fatto il sindaco di Mola ottenendo che metà delle 50 tonnellate giornaliere destinate all’impianto di TMB di Contrada Martucci fossero dirottate su Bari. Bisognerebbe anche capire dove verrà conferito l'ulteriore rifiuto in uscita dagli impianti di TMB interessati dai nuovi conferimenti e se siano stati attentamente valutati gli ulteriori impatti sanitarie e ambientali sui territori interessati, viste le criticità legate all’inquinamento della falda e alla gestione del percolato presso l’area della discarica Martucci che ancora attende di essere messa in sicurezza e le criticità che da tempo interessano il sito di Cavallino. La nostra regione ha già dato tanto, molti territori, a cominciare da Foggia, passando per Taranto fino a Burgesi, sono già costretti a trattare e smaltire più rifiuti di quelli che producono. Per questo è necessario ponderare bene ogni decisione circa ulteriori conferimenti da fuori regione e, per quanto riguarda la programmazione regionale, è fondamentale pianificare gli impianti sulla base dell’effettivo fabbisogno di ciascun territorio nel rispetto del principio di prossimità e di autosufficienza della gestione".
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