BOLOGNA - Scompare a soli 48 anni Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d'orchestra di fama internazionale. Noto al grande pubblico anche grazie alle apparizioni televisive, come al Festival di Sanremo nel 2016 e alla sindrome autoimmune che lo ha colpito nel 2011, dopo aver subito un intervento per l'asportazione di una neoplasia.
Le patologie non gli hanno inizialmente impedito di continuare a suonare, comporre e dirigere. Successivamente, il peggioramento di una malattia neurodegenerativa, verificatasi in quello stesso anno e all'inizio erroneamente indicata dai media come SLA, l'ha costretto nel settembre 2019 alla cessazione dell'attività di pianista, avendo compromesso l'uso delle mani.
"La prima cosa che farò quando si apriranno le gabbie è mettermi al sole. La seconda sarà abbracciare un albero". Erano le parole di Bosso poco tempo fa a proposito della fine del lockdown che ha costretto gli italiani a stare chiusi in casa a causa della pandemia di Covid-19.
Senza mai piangersi addosso, scegliendo di mostrarsi con i propri limiti e le proprie fragilità , lasciando che fosse la musica a testimoniare la grandezza della sua forza e dei suoi sentimenti.
Conoscerlo è stato per me un vero privilegio, l'unico rimpianto è non averlo potuto ascoltare nel nostro Piccinni, un progetto che avevamo rimandato a quest’anno. Un sogno che non potremo più realizzare insieme.