NICOLA ZUCCARO - Una Serie B composta da 40 squadre e suddivisa in 2 gironi da 20. In attesa di una conferma della sua ripartenza, la cadetteria italiana potrebbe essere quale categoria centrale del sistema calcistico nazionale, al centro di questa modifica inserita nel più ampio progetto di riforma dei campionati.
L'anticipazione di Sportitalia, per voce di Michele Criscitiello nella serata di lunedì 4 maggio 2020, avrebbe come principale obiettivo quello di salvare, in primis, una Serie C prossima al fallimento per la crisi economica aggravatasi con la pandemia e che ha travolto le 60 società iscritte alla Lega Pro.
Se da un lato questa prospettiva è interessante, perché renderebbe giustizia a quei club in corsa per la promozione in B (fra essi vi è il Bari, pronto a ricorrere alle carte bollate se non ci sarà una conclusione sul campo della Serie C 2019-2020), dall'altro potrebbe essere sfavorevole ad una Lega di Serie B. Essa, per reggere il contrappeso di una Serie A con 20 squadre e di una Serie D composta da 60 squadre, vedrebbe perdere la sua autonomia politica che in futuro potrebbe costringerla ad un faticoso sforzo organizzativo del campionato di propria competenza.
Se è vero come è vero che le riforme (non solo quelle sportive) tendono, da sempre, ad accontentare qualcuno e a scontentare molti, questa volta è il contrario. A giovarsene in questa inversione di tendenza, oltre alla Lega di Serie C, potrebbe essere anche la Lega nazionale dilettanti che rischia di perdere il 30% delle società appartenenti al proprio movimento.
Tags
Sport