BARI - “La Fase 2 rischiava e ancora rischia di alimentare nuovi focolai in Puglia, dopo gli ospedali e le Rsa e Rssa, per l’ostinazione dell’esecutivo di seguire la linea impostata dal direttore della task force, il prof. Pierluigi Lopalco, di centellinare il numero di tamponi: nei luoghi di lavoro - dichiara il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.
E così un datore di lavoro che riapre finalmente un’attività dopo il lockdown, con magari un numero limitato di dipendenti, può ritrovarsi a stretto contatto con un asintomatico e paucasintomatico, rischiando il contagio e la conseguente chiusura; oppure, in caso di temperatura superiore ai 37,5°, lo deve rimandare a casa e aspettare che finiscano i 14 giorni di quarantena, affrontando così ulteriori disagi e perdite.
Il direttore del Dipartimento Vito Montanaro questa mattina, nel corso dell’audizione in Commissione Sanità da me sollecitata, ha finalmente annunciato il ritorno al buonsenso, e della politica che ascolta il parere della scienza ma senza piegarsi acriticamente, e assume una decisione all’insegna della responsabilità. Il via libera a una rete di laboratori privati accreditati, in grado di effettuare tamponi e test validati dal servizio sanitario regionale, permetterà così ai datori di lavoro di effettuare quello screening preventivo che il pubblico si ostina a negare. Comporterà ulteriori costi, ma in questo caso possono essere considerati un investimento per mettere in sicurezza la propria azienda, il personale e l’utenza.
Auspico quindi che sia diffuso celermente l’annuncio dei laboratori ai quali sarà possibile rivolgersi, con ampio risalto comunicativo, per scongiurare al tessuto produttivo pugliese l’ennesima beffa, oltre al danno procurato dai due mesi di lockdown. Una battaglia che non smetterò di combattere, a beneficio della collettività, fino a quando non potranno essere eseguiti i primi tamponi al numeroso personale interessato”.
E così un datore di lavoro che riapre finalmente un’attività dopo il lockdown, con magari un numero limitato di dipendenti, può ritrovarsi a stretto contatto con un asintomatico e paucasintomatico, rischiando il contagio e la conseguente chiusura; oppure, in caso di temperatura superiore ai 37,5°, lo deve rimandare a casa e aspettare che finiscano i 14 giorni di quarantena, affrontando così ulteriori disagi e perdite.
Il direttore del Dipartimento Vito Montanaro questa mattina, nel corso dell’audizione in Commissione Sanità da me sollecitata, ha finalmente annunciato il ritorno al buonsenso, e della politica che ascolta il parere della scienza ma senza piegarsi acriticamente, e assume una decisione all’insegna della responsabilità. Il via libera a una rete di laboratori privati accreditati, in grado di effettuare tamponi e test validati dal servizio sanitario regionale, permetterà così ai datori di lavoro di effettuare quello screening preventivo che il pubblico si ostina a negare. Comporterà ulteriori costi, ma in questo caso possono essere considerati un investimento per mettere in sicurezza la propria azienda, il personale e l’utenza.
Auspico quindi che sia diffuso celermente l’annuncio dei laboratori ai quali sarà possibile rivolgersi, con ampio risalto comunicativo, per scongiurare al tessuto produttivo pugliese l’ennesima beffa, oltre al danno procurato dai due mesi di lockdown. Una battaglia che non smetterò di combattere, a beneficio della collettività, fino a quando non potranno essere eseguiti i primi tamponi al numeroso personale interessato”.
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