ROMA - Dalla prossima settimana in Italia riparte (quasi) tutto: dai centri termali alle sale da gioco, passando per discoteche e sale convegni. Le misure anti-contagio cambieranno un pò la nostra esperienza: ecco come.
Un massimo di duecento spettatori al chiuso, mille all’aperto e mascherine per il pubblico, per gli operatori che organizzano l’accesso del pubblico e per gli artisti. Sono le misure previste dal decreto governativo del 17 maggio per la ripresa da lunedì 15 giugno di sale teatrali, cinematografiche e da concerto. Regole che molti locali, al chiuso, considerano troppo penalizzanti per azzardare una riapertura nella stagione estiva preferendo rimanere chiusi e ricominciare solo a settembre.
Discoteche, rispettare distanze di 2 metri
Distanziamento di un metro da fermi, da due se in pista nelle discoteche. Si torna a ballare dal 15 giugno ma solo all’aperto, con capienza di circa metà degli spazi e con modalità talmente difficili da rispettare che molti enti locali, dalla Sicilia alla Liguria, hanno già deciso di consentire la riapertura delle discoteche solo come locali da ascolto di musica e intrattenimento, anche se con dj alla consolle.
Vietata anche la vendita di bevande e drink al bancone. I clienti delle discoteche dovranno fare una fila ordinata mantenendo le distanze, ritirare la bevanda e allontanarsi. La capienza dei locali è ridotta praticamente della metà e per evitare inutili file e assembramenti fuori sarà necessario prenotare online e fare i biglietti per via telematica per gli ingressi.
Centri estivi, ma solo dai 3 anni
Da lunedì ripartono anche i centri estivi per i bambini con almeno tre anni. I centri dovranno riaprire in sicurezza e tutte le attività si dovranno svolgere in presenza degli operatori, nelle sedi che sono quelle dei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole. In alcune regioni, come Emilia Romagna e Veneto, si è già ripartiti, in Veneto anche con alcuni esperimenti per i nidi per i più piccoli da 0 a 3 anni.
Per accedere a questi spazi bisognerà seguire una serie di regole e permettere le iscrizioni dando dei criteri di priorità d’accesso: deve essere avvantaggiato chi ha più bisogno.
Gli ingressi nei centri devono essere scaglionati per evitare gli affollamenti, magari con accessi ogni cinque o dieci minuti, verificando inoltre la temperatura dei bambini.
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