ROMA - "ArcelorMittal sta dimostrando di essere il volto del peggiore capitalismo: non rispetta gli impegni presi e fa profitti sulle spalle dei contribuenti. Mi riferisco agli oltre 8mila lavoratori messi in cassa integrazione da un giorno all'altro, mossa che rappresenta un anticipo del piano di esuberi che si appresta a presentare. Una multinazionale come ArcelorMittal dovrebbe avere le spalle ben coperte per affrontare questa crisi: è vero che quest'anno il mercato dell'acciaio a livello globale subirà una riduzione intorno al 6% rispetto al 2019. Ma è anche vero che nel 2021 è attesa una ripresa del 3,8%. Inoltre, in piena pandemia, ArcelorMittal ha incassato la vendita del laminatoio di Seraing, in Belgio, ultimo atto del grande piano di rilancio dell'acciaieria di Liegi che si è concluso dopo pochi anni con licenziamenti di massa e chiusura degli impianti. E' ora di dire basta e aprire gli occhi: ArcelorMittal sta perseguendo a Taranto la stessa strategia seguita in Belgio. Il Covid gli sta solo dando una scusa in più. Il governo apra gli occhi e non ceda ai ricatti. Oggi, abbiamo una grande possibilità , quella di avviare un piano di riconversione economica che mantenga il reddito di chi perde il lavoro promuovendo al contempo uno sviluppo di lungo termine e sostenibile sia per l'ambiente, sia da un punto di vista socioeconomico. In prospettiva, potremo contare anche sulle risorse del Just Transition Fund. E' questa la strada: le risorse pubbliche usiamole per riconvertire Taranto, non per assecondare i profitti sfrenati di un multinazionale. Non si puo' continuare a prendere schiaffi in faccia e a chiederne altri. E' un masochismo che conosciamo bene a Taranto. E che dobbiamo metterci alle spalle una volta per tutte". Lo dice l'eurodeputata Rosa D'Amato.
ROMA - "ArcelorMittal sta dimostrando di essere il volto del peggiore capitalismo: non rispetta gli impegni presi e fa profitti sulle spalle dei contribuenti. Mi riferisco agli oltre 8mila lavoratori messi in cassa integrazione da un giorno all'altro, mossa che rappresenta un anticipo del piano di esuberi che si appresta a presentare. Una multinazionale come ArcelorMittal dovrebbe avere le spalle ben coperte per affrontare questa crisi: è vero che quest'anno il mercato dell'acciaio a livello globale subirà una riduzione intorno al 6% rispetto al 2019. Ma è anche vero che nel 2021 è attesa una ripresa del 3,8%. Inoltre, in piena pandemia, ArcelorMittal ha incassato la vendita del laminatoio di Seraing, in Belgio, ultimo atto del grande piano di rilancio dell'acciaieria di Liegi che si è concluso dopo pochi anni con licenziamenti di massa e chiusura degli impianti. E' ora di dire basta e aprire gli occhi: ArcelorMittal sta perseguendo a Taranto la stessa strategia seguita in Belgio. Il Covid gli sta solo dando una scusa in più. Il governo apra gli occhi e non ceda ai ricatti. Oggi, abbiamo una grande possibilità , quella di avviare un piano di riconversione economica che mantenga il reddito di chi perde il lavoro promuovendo al contempo uno sviluppo di lungo termine e sostenibile sia per l'ambiente, sia da un punto di vista socioeconomico. In prospettiva, potremo contare anche sulle risorse del Just Transition Fund. E' questa la strada: le risorse pubbliche usiamole per riconvertire Taranto, non per assecondare i profitti sfrenati di un multinazionale. Non si puo' continuare a prendere schiaffi in faccia e a chiederne altri. E' un masochismo che conosciamo bene a Taranto. E che dobbiamo metterci alle spalle una volta per tutte". Lo dice l'eurodeputata Rosa D'Amato.