Impianto di ossigeno Dea Lecce, M5S: “Chiediamo chiarezza sulle autorizzazioni"


LECCE - “Da mesi chiediamo risposte sulla fornitura dei gas medicali al Vito Fazzi di Lecce e abbiamo presentato, oltre ad un’interrogazione, anche  un esposto alla Procura di Lecce, chiedendo di fare chiarezza sugli affidamenti e le autorizzazioni riguardanti il DEA. Allora abbiamo denunciato che la ditta che rifornisce l’ossigeno medicale, la Air Liquid non avrebbe il contratto di manutenzione in quanto scaduto 31 dicembre scorso. Oggi leggiamo che l’impianto del Vito Fazzi da 5 anni erogherebbe ossigeno e aria medicale senza certificato antincendio rilasciato dai Vigili del Fuoco. A questo punto serve chiarezza da parte di quello che dovrebbe essere l’assessore alla Sanità per una vicenda che ormai ha assunto i contorni di una soap opera, con nuovi particolari che si aggiungono ogni giorno”. Lo dichiarano la consigliera regionale e candidata presidente del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia e il consigliere regionale del M5S Antonio Trevisi. 

“Non ci stancheremo di chiedere spiegazioni su come, in piena pandemia, sia stata gestita la situazione del Dea del Vito Fazzi, a cominciare dalla sostituzione di un serbatoio già collaudato che ne ha ritardato l’apertura, invece dell’installazione di un secondo impianto, come da progetto e indicazioni dei Vigili del Fuoco. Infatti, il Dea - spiegano i consiglieri - invece di essere rifornito di ossigeno e aria medicale autonomamente, è collegato alla centrale dei gas medicali del Vito Fazzi proprio quella che, a quanto apprendiamo, non ha né collaudo né certificato antincendio. Una condotta, secondo quanto leggiamo che per i Vigili del Fuoco sarebbe non a norma e con riferimenti, nella SCIA firmata dal DG Rollo, errati o mancanti, tra cui quello all’assenza di “aggravio di rischio incendi”, non dimostrabile proprio per l'assenza del certificato antincendio. Al di là dei risvolti giudiziari che la vicenda avrà, siamo certi che sia nell’interesse dei cittadini approfondire cosa sia accaduto. Per farlo chiameremmo in audizione Rollo ed Emiliano, ma sappiamo che sarebbe inutile vista la perenne assenza dell’assessore alla Sanità in Commissione, quando chiamato a dare risposte precise e non gli show a cui siamo abituati in tv”.