BARI - Il mare più bello di Italia è in Puglia. La Puglia, ex aequo con la Sardegna, possiede il 99,7% di chilometri di coste balneabili definite eccellenti dal Sistema nazionale per la prevenzione dell’ambiente che ha pubblicato lo studio. Sono i dati più positivi registrati dalle ARPA regionali (raccolti poi dal Sistema nazionale) che svolgono attività di controllo e monitoraggio delle acque di balneazione.
La Puglia, con i suoi 800 chilometri di costa, e la Sardegna, con i suoi 1200 chilometri di costa, rappresentano il top per questo 2020.
“Un risultato splendido – commenta il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – che potrà incoraggiare quanti sono ancora alla ricerca di mete estive dove poter trascorrere le vacanze. La qualità, e la balneabilità, del nostro mare viene infatti ancora una volta confermata da studi autorevoli e minuziosi come questo, pubblicato dal Sistema nazionale per la prevenzione dell’Ambiente”.
“Certo non è stato facile raggiungere questi risultati. Se da un lato infatti la Puglia è territorio naturalmente meraviglioso, quest’anno la nostra regione ha conquistato ben 15 bandiere blu (Isole Tremiti, Peschici, Zapponeta, Margherita di Savoia, Polignano a Mare, Fasano, Ostuni, Carovigno, Castro, Salve, Melendugno, Otranto, Castellaneta, Maruggio, Ginosa), due in più rispetto allo scorso anno, dall’altro è anche vero che abbiamo fatto un grande e prezioso lavoro in tema di sostenibilità ambientale. Le nostre battaglie per la difesa dell’ambiente e del nostro mare, a cominciare da quella NoTriv, sono entrate nell’immaginario collettivo e hanno fatto la differenza”.
“La tutela dell’ambiente è un aspetto fondamentale – conclude Emiliano - per una terra come la Puglia orientata allo sviluppo turistico e agroalimentare. È d’obbligo quindi, soprattutto in questo momento, operare affinché queste risorse naturali e paesaggistiche vengano preservate. Vorrei ricordare solo l’ultima decisione, in ordine di tempo, della Giunta regionale che ha stanziato oltre 100 milioni di euro per 15 interventi, già programmati, sul sistema depurativo-fognario così come nel 2019 il gruppo Acquedotto Pugliese ha investito 65 milioni per il comparto depurativo e 42 milioni per le opere fognarie. I risultati di queste politiche si vedono”.
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