Il campionato francese Ligue 1 è stato dichiarato
terminato in modo ufficiale, nonostante le richieste da parte del presidente
del Lione. Il titolo è stato assegnato al PSG, mentre Amiens e Tolosa, le due
squadre che sarebbero dovute retrocedere in Ligue 2, dovranno attendere
un’ulteriore valutazione del caso prima di conoscere il loro destino.
La Francia prende una misura drastica e decide di
non seguire la riapertura delle attività sportive come fatto in Italia,
Inghilterra e Germania. La decisione ha fatto discutere, soprattutto tra i
tifosi, tanto che alcuni si chiedono se sia davvero stata l’emergenza sanitaria
a determinare questa decisione o se non ci fossero altre questioni politiche ed
economiche dietro.
Come riportato nel calendario sportivo nella guida
alle scommesse sportive, restano numerosi dubbi sui motivi per cui
Macron e La Graet siano arrivati a questo accordo. La chiusura del campionato è
una presa di posizione estremamente conservativa e forte. Se qualcuno ricorda
il gioco dei pacchi della TV si potrebbe dire che la Francia non abbiano voluto
scommettere, in questo caso sulla salute dei cittadini.
Proteste per la decisione di terminare la Ligue 1
La prima squadra a contestare questa decisione è
stata sicuramente il Lione. A seguito della partecipazione alla Champions League, la squadra si ritroverà ad
affrontare la Juventus nel mese di agosto senza la stessa preparazione
atletica. In realtà, il Lione aveva presentato un vero e proprio ricorso,
chiedendo la riapertura del campionato. Questo è stato respinto senza pensarci
troppo.
Le altre due squadre che vengono colpite in modo
decisivo da questa decisione sono Amiens e Tolosa, esattamente in posizione di
retrocessione. Secondo il regolamento attuale, le squadre dovrebbero iniziare
la stagione 2021 in Ligue 2, tuttavia, la federazione sta decidendo se
modificare le regole del campionato, inserendo 22 squadre anziché 20 e
bloccando di fatto le retrocessioni.
Questa decisione non è la più accreditata dalla
stampa francese. Giocare con 22 squadre comporta dei cambiamenti netti in
termini di diritti, pubblicità e tempistiche, motivo per cui la stampa sembra
supportare più l’assegnazione di un indennizzo alle due squadre, senza dover
modificare il format dei campionati.
Le due squadre, da parte loro, non sembrano
richiedere niente di più che una decisione, anche per questioni organizzative.
Competere ancora una volta in Ligue 1 è sicuramente la soluzione migliore per
loro, tuttavia, un indennizzo consistente potrebbe anche determinare una svolta
a livello societario, seppur in Ligue 2.
Nel frattempo, Macron e Le Graet stanno cercando
di capire anche come gestire la situazione stadi. Non è scontato che il campionato 2021 riparta come al solito, con
stadi pieni di persone. Se vengono mantenute le restrizioni attuali, gli stadi
potranno accogliere fino a 5.000 spettatori, una grossa perdita in termini
economici per società calcistiche e città.
Pare che il presidente della Ligue 1 stia
cercando di trovare un accordo per consentire fino a 20.000 spettatori,
tuttavia Macron è tutt’altro che una persona facile da convincere. Per capire
il futuro del calcio in Francia è necessario ancora attendere.
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