Litoranea Porto Cesareo - Torre Lapillo, Trevisi (M5S): passano gli anni ma restano i problemi

LECCE - “Passano gli anni, ma i problemi della viabilità sulla litoranea Porto Cesareo - Torre Lapillo restano, creando immancabilmente disagi nella stagione estiva sia per i turisti che per i residenti. È necessario mettere in sicurezza e segnalare adeguatamente le strade interne che si collegano direttamente alla Nardò - Avetrana. Non possiamo rischiare che si ripetano episodi come quelli visti negli anni scorsi, quando le ambulanze si trovavano imbottigliate nel traffico, non riuscendo a passare per arrivare in ospedale”. Lo dichiara il consigliere del M5S Antonio Trevisi, che questa mattina ha effettuato un sopralluogo sulla litoranea, incontrando anche i consiglieri di opposizione Stefano My e Francesco Schito del Gruppo Cambiare Rotta, che hanno ribadito quanto chiesto in aula ricevendo risposte di totale disinteresse nella risoluzione della problematica, mai affrontata in 10 anni di mandato dell'attuale amministrazione comunale.

“Si tratta di una questione - continua il pentastellato - che le istituzioni comunali continuano purtroppo a non affrontare. Il Comune dovrebbe acquisire strade private a titolo gratuito, in modo da poter procedere alla manutenzione e pulizia, per renderle finalmente fruibili. Continuiamo a chiedere appositi parcheggi in cui lasciare la macchina, per poi raggiungere i lidi con dei bus navetta a frequente percorrenza. Per quanto riguarda il trasporto in emergenza di autoambulanze si dovrebbe valutare l’utilizzo di una idroambulanza con all’interno un Operatore Polivalente di Salvataggio in Acqua (OPSA) che attracchi a Sant'Isidoro, per poi continuare il trasporto in autoambulanza presso gli ospedali più vicini come Copertino. Per ottenere questo servizio il Comune dovrebbe stabilire convenzione con l'ASL Lecce in collaborazione della Regione Puglia. I problemi non riguardano solo la viabilità, ma anche il completamento della rete idrico fognaria, estremamente urgente perché i cittadini sono costretti ad emungere acqua dalla falda e ormai si è arrivati ad avere solo acqua di mare. Non capiamo perché ogni anno ci si debba ridurre all’ultimo per risolvere situazioni note, quando bisognerebbe pensare ad una adeguata pianificazione degli interventi nei mesi invernali. Non si può continuare ad agire in emergenza”.