ROMA - “Auspichiamo che le indagini chiariscano al più presto in quali ambiti sia maturata questa gravissima e inaccettabile intimidazione, che vengano applicate tutte le iniziative di tutela necessarie a garantire la sicurezza dell’amico, del collega già segretario Fim Cisl, Marco Bentivogli che si è visto recapitare una busta e tre proiettili davanti al suo appartamento di Roma: una chiara minaccia quella fatta pervenire che l’Ugl condanna senza ma e senza se”.
Forte è la vicinanza espressa dal Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera a nome personale e di tutta la Federazione Nazionale che dirige per il quale, “se le minacce inviate a Marco sono chiare come riferisce un messaggio con un riferimento altrettanto chiaro all’intesa siglata nel 2011 sulla Fiat a Pomigliano, anche l’Ugl sarebbe pronta a sottoscriverlo nuovamente senza rinnegare nulla. Per chi vuole intimidire, siamo pronti a far capire di non aver paura e non temere nulla ricordando che quell’accordo a distanza di 10 anni dalla sottoscrizione, fù firmato unitariamente dai sindacati del ‘sì’ che permise per tutti i circa 90mla dipendenti Fiat di ottenere da subito un premio straordinario di 600 euro. Con Bentivogli e noi tutti del ‘si’ – prosegue Spera – avvenne una svolta nelle relazioni sindacali, sedendoci al tavolo con Fiat, dimostrando uno spirito innovativo a tutela di tutti i dipendenti del Gruppo e ottenendo un risultato superiore alle aspettative dopo una difficile e faticosa trattativa. Chi ha minacciato l’amico Bentivogli, ha minacciato tutti noi sindacalisti con questo episodio gravissimo. Chiediamo sia fatta al più presto chiarezza, Marco e tutta la Fim-Cisl non sono soli: per l’Ugl – conclude Spera – chi ha tentato di creare con minacce a Bentivogli un clima di paura e di tensione al sindacato, ha sbagliato. Dalla nostra parte abbiamo la gente per bene, i tantissimi lavoratori metalmeccanici che oggi vivono in una situazione di forti criticità: firmare 10 anni fa quell’accordo significava permettere di salvare migliaia di posti di lavoro e rilanciare la produzione”.
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