VINCENZO NICOLA CASULLI - Questa volta la crudeltà umana pare non c'entrare. Sui social network sta facendo scalpore e incredulità la storia dell’elefante ucciso da un’ananas pieno di petardi. Un battage mediatico incessante per una vicenda tristissima che diviene drammatica in seguito alle conferme sul fatto che l’animale fosse incinta. Ai tanti messaggi di dolore si sono aggiunti molti post di sgomento che pongono l’enfasi sulla cattiveria dell’essere umano, arrivato ad un gesto tanto bieco.
"Scusa sorella - ha scritto su Facebook Mohan Krishnan, che ha assistito alla morte dell’elefante e ha scattato le foto - Con la bocca e la lingua distrutte dall’esplosione, camminava affamata senza riuscire a mangiare. Ma forse deve essere stata più preoccupata per la salute del cucciolo dentro di sé che per la sua fame". Analizzando meglio alcune fonti locali, però, ci sono delle informazioni che dobbiamo prendere in considerazione.
Come sottolinea il portale India.com, infatti, in questa vicenda è fondamentale prendere in esame una recente intervista rilasciata a IBTimes da un ufficiale del servizio forestale indiano. A suo dire, infatti, nessuno avrebbe voluto cagionare intenzionalmente la morte dell'animale dandogli da mangiare l'ananas incriminato, ma si tratterebbe di un'usanza del posto atta a scoraggiare i cinghiali che sono soliti distruggere i raccolti.
L’ipotesi più accreditata, quindi, è che l’elefante abbia trovato il frutto da qualche parte e lo abbia consumato da solo non sapendo cosa potesse avvenire. Tali notizie sono ancora preliminari e necessitano di indagini approfondite ma pare stia venendo meno l’ipotesi dell’intenzionalità dell'uomo sulla vicenda dell’elefante ucciso con un ananas pieno di petardi. Almeno per il momento.
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