ROMA - Sono 13,5 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza a luglio, con un pesante calo del 23% rispetto allo scorso anno a causa delle incertezze, paure e difficoltà economiche. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ nel primo week end del mese che segna tradizionalmente in Italia l’inizio delle grandi partenze, condizionate quest’anno dall’emergenza Coronavirus. In altre parole – sottolinea la Coldiretti – quest’anno a luglio partono per le vacanze 4,1 milioni di italiani in meno ai quali si aggiungono i mancati arrivi degli stranieri dai paesi extracomunitari come Usa e Cina per i quali resta in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria nonostante l’apertura delle frontiere Ue dal primo luglio, mentre resta ancora pesante l’incognita sui cittadini provenienti dall’Unione Europea anche se si registrano i primi arrivi da Germania e Nord Europa. Una situazione poco incoraggiante dopo che – continua la Coldiretti – il bilancio turistico nazionale del mese di giugno dell’Italia conta più di 10 milioni di turisti italiani e stranieri in meno con un impatto devastante sull’indotto dal settore dell’ ospitalità a quello della ristorazione, come bar, ristoranti, agriturismi e pizzerie.
Le vacanze 2020 registrano comunque una netta preferenza degli italiani verso le mete nazionali – sottolinea la Coldiretti – per il desiderio di sostenere il turismo nazionale ma anche per i limiti e le incertezze ancora presenti per le mete estere piu’ gettonate a partire dagli Stati Uniti ma anche all’interno dei confini europei. L’Italia è dunque di gran lunga la destinazione privilegiata che – continua la Coldiretti – è scelta come meta dal 93%. La novità di quest’estate sta anche nel fatto che – continua la Coldiretti – 1 italiano su 4 (25%) ha scelto una destinazione vicino casa, all’interno della propria regione di residenza.
Se la spiaggia – spiega Coldiretti – resta la meta preferita, tiene il turismo in montagna e quello di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, mentre crollano le presenze nelle città. La maggioranza degli italiani in viaggio – continua la Coldiretti – ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà, o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche campeggi con i camper molto gettonati mentre sono in sofferenza gli alberghi.
Segnali positivi ci sono sicuramente – precisa la Coldiretti – per le oltre 24 mila aziende agrituristiche italiane che, spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza secondo Terranostra e Campagna Amica.
Dal turismo dipende un sistema che si compone di 612mila imprese con 2,7 milioni di lavoratori con un pesante impatto sull’indotto. Tra gli svaghi preferiti infatti accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, la ricerca del cibo e il vino locali è diventata il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy nel 2020 con circa 1/3 del budget destinato proprio all’alimentazione per consumi al ristorante o per l’acquisto di souvenir. L’Italia è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico – conclude la Coldiretti – grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 303 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la piu’ grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica.
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