MILANO - Lo scrittore e musicista genovese Fabio Zuffanti presenta la raccolta di racconti “Amori elusivi”: una serie di venticinque istantanee che fissano su pellicola la realtà delle relazioni interpersonali, e in particolare di quelle amorose, utilizzando il filtro del surreale e dell’ironia. Sono racconti malinconici, a volte grotteschi; altri sono esilaranti, spesso agrodolci e attraversati da un profondo senso di inquietudine. In situazioni bizzarre al limite del parossismo così come nelle storie più lineari, tante sono le domande sull’amore alle quali né l’autore né il lettore riescono a dare una risposta. Perché forse, semplicemente, una risposta non c’è.
Amori elusivi è una raccolta di racconti brevi scritta da un autore, Fabio Zuffanti, che è anche un ottimo musicista. E si può infatti avvertire storia dopo storia come la musicalità delle parole e delle atmosfere sia orchestrata da un professionista, che sa agganciarti sin dalle prime note, che sa scandire il ritmo togliendo il respiro, che sa gestire il crescendo e le variazioni. Solo verso il finale, quando la composizione esige una risoluzione, l’autore sveste i panni del musicista per rimettersi quelli più ampi e comodi dello scrittore, e con una piccola dose di sadismo decide spesso di non chiudere i giochi, lasciando al lettore l’arduo compito di trarre le proprie riflessioni. Un lettore sempre in bilico sulla voragine aperta da storie che scavano dentro, scritte con originalità di intenti e di stile: passando dalla prima, alla seconda, alla terza persona, sperimentando sulla struttura narrativa, manipolando ad arte la caratterizzazione dei personaggi.
Racconti che scorrono come fotogrammi vividi di un unico film che parla d’amore, declinato in tutte le sue forme. Piccoli frammenti di vita che possono essere profondamente surreali come nel racconto Lo strano caso di Juan Carlos Álvarez, dolorosamente realistici come nel racconto Clic, ironicamente grotteschi come nel racconto Capelli, sottilmente perturbanti come nel racconto C’è romanzo e romanzo. L’autore presenta un “umanissimo” bestiario di personaggi che sembrano fin troppo familiari anche nelle loro bizzarrie, nella loro illogicità, nel loro autolesionismo a volte tristemente consapevole. Sono personaggi che noi conosciamo bene, incontrati davanti allo specchio o vagando nel mondo esterno; sono protagonisti di storie che, anche quando sfiorano i limiti dell’assurdo, parlano dei piccoli e grandi affanni, delle paure e delle ossessioni, della lucidità e della follia, delle meschinità e degli inganni di noi meravigliosi esseri umani. Come il tassista riservato della sua ultima storia, così Fabio Zuffanti ha scelto un privilegiato punto di vista per avere la libertà di raccontare la sua idea di umanità, quella che lo stimola, che tortura i suoi pensieri, che si mostra fugacemente a chi ha la forza di osservarla senza schermi protettivi. Amori elusivi è un’opera malinconica e lucida che svela i paradossi dei nostri tempi: il cancro aggressivo dell’incomunicabilità in una società iper connessa, e la conseguente sfuggente realtà delle relazioni affettive. L’amore è il macro tema di questa raccolta, che da tempo immemore viene citato in ballate, canzoni, romanzi, dipinti, film; eppure questo amore “che move il sole e l'altre stelle”, che diventa concreto e conoscibile perché tutti ne parlano, si trasforma in questi racconti nel più enigmatico e aleatorio dei sentimenti. E alla fine ci si domanda se non sia solo un’illusione come tante altre, o forse la causa della sua elusività risiede nella paura: come nel racconto La seconda volta, solo chi avrà il coraggio di aprire la porta all’amore potrà infine afferrarlo.
TRAMA. Si dice che l’amore muova il mondo, ma non sempre tesse l’idillio. Quando incomprensioni, ostacoli, assur¬dità deviano il percorso delle cose, quando ci si perde nei labirinti mentali, l’amore si fa sfuggente, rimane un sentimento sfiorato ma mai posseduto, mai goduto a pieno. Un libertino incallito decide di costruirsi una fa¬miglia modello ma si trova a fronteggiare una donna dalla personalità multipla; una donna con una spiccata predilezione per i capelli trova un uomo dalla splendi¬da chioma che pagherà le conseguenze di questa os¬sessione; una moglie legge un romanzo in cui è narrata la sua vita nell’istante esatto in cui sta accadendo… In questi racconti surreali, in cui il sentimento amoroso non ha mai occasione di sbocciare completamente, l’autore descrive con delicatezza i paradossi e il lato più grottesco delle relazioni umane, che provano a funzio¬nare ma che inciampano costantemente nella propria imperfezione. Una galleria di personaggi e di storie, di frammenti di vita quotidiana, si snoda con infinite sfu¬mature fra il realistico e il fantastico, mostrando, con uno sguardo ironico e malinconico, istantanee del no¬stro tempo effimero e dell’illusorietà delle cose umane.
Fabio Zuffanti è narratore, saggista, musicista e pro¬duttore. Ha inciso album da solista, con band quali Finister¬re, Maschera di Cera, Höstsonaten e con svariati altri progetti. Ha all’attivo una fitta attività concertistica in tutto il mondo. È autore di saggi musicali, tra i quali si ricorda la biografia “Battiato: La voce del padrone” (Arcana Editrice, 2018) e di un volume di racconti, “Storie notturne” (Ensemble edizioni, 2018). Il suo ultimo lavoro è la raccolta di racconti “Amori elusivi” (Les Flâneurs Edizioni, 2019). At¬tualmente scrive di musica per «La Stampa» e per «Rol¬ling Stone Italia».