Il Salotto culturale internazionale ’Recupero’ di Martina Franca e la Valle dell’Allegria


TERESA GENTILE - Il 20 luglio, nel pieno rispetto della normativa Covid, poeti e artisti del Salotto Culturale Internazionale ‘Recupero’ sono stati ospiti della Cooperativa Sociale Elicea coordinata dalla regista Antonella Conserva.

La serata è stata allietata dalle note del mandolino di Nico Vignola, dall’organetto di Martina Gentile e dai sottofondi musicali della pianola di Egidio Cofano per i canti del brillante tenore Gianni Nasti. A seguire si sono ascoltate notizie relative al bellissimo romanzo di Annapaola Digiuseppe “Il lino delle fate”, ambientato nel Ducato di Martina alla fine del ’700 tra briganti e gentiluomini e di esso due giovani poeti, Cinzia Cofano e Giampiero Scatigna, hanno letto delle pagine significative. In seguito Antonio Felice ha declamato alcune poesie del principe Antonio De Curtis (in arte Totò). Il nobiluomo spagnolo Ruggero Minervini ha declamato poesie portoghesi, dell’Angola e degli Stati Uniti (Teresa Faria, Inàcio Sambissa e Anna Gorgone).

In seguito si sono uniti all’onda poetica Cinzia Castellana, Elena d'Arcangelo, Anna Maria Martucci, Lucia Casto, Doriana Rossano, Giovanni Nardelli e Mariangela Montanaro (che ha anche presentato una splendida immagine fotografica di un tramonto in Valle d’Itria), Paolo Lacatena, Maria Carmela Ricci, Maria Grazia Lisi, Cinzia Cofano, Anna Maria Martucci. La baronessa Elisa Silvatici si è soffermata su dipinti di Ruggero di Giorgio (che hanno dato ispirazione a riflessioni poetiche di Giovanni Monopoli e Anita Pizzigallo; di Immacolata Zabatti (che ha ispirato Inàcio Sambissa); Catia Renna (che con la ragazza con la girandola ha ispirato Cinzia Cofano, Teresa Faria del Portogallo e Angela Barratta che con il suo dipinto ha ispirato Maria Teresa Giacovazzi, Grazia Annicchiarico, Teresa Peluso e Anna Gorgone (Stati Uniti).

Attori adulti e ragazzi dell'Elicea hanno interpretato due brevi lavori teatrali che hanno rivelato i loro molteplici talenti ed hanno sottolineato come la Valle d’Itria sia “Terra dell’Allegria”. Poeti e artisti si sono incontrati  per poter riprendere il dialogo con il loro io interiore, ripensare alla vera essenza della bellezza e del talento di cui si servono per creare energia positiva, armonia e condividere emozioni, superando ogni forma d’egoismo e imparando a resistere come i popoli indigeni che pur se continuano ad essere sterminati non smettono mai di cantare, danzare, accendere fuochi attorno a cui raccontare leggende, saggezza di vita , competenze di lavoro e  poesie, infrangendo ogni silenzio e ponendo in atto una incomparabile strategia di resistenza volta ad essere felici  nonostante tutto e far questo  per poter  avvertire attorno una vibrazione positiva e luminosa carica di infinita speranza. Non servirebbe a nulla restare isolati, tristi e sfiduciati ma è opportuno armarsi di gioia e positività perché solo così si potrà dar vita a un mondo migliore. Artisti e poeti hanno scelto di ritrovarsi nel cuore della magica Valle d’Itria proprio per sentirsi abbracciati da madre terra e superare paure e i silenzi, per incontrare la storia e le storie, l’armonia e la bellezza e soprattutto per scoprire il sacro che è in ogni poeta, artista, attore e musicista e che è sintesi di amore, onore, arte, verità, pace e libertà incastonate in ogni magico attimo di sincera ispirazione teatrale, musicale, poetica o canora. Sono queste le invincibili armi dei Cavalieri e delle Dame dell’arcobaleno. I ragazzi della cooperativa sociale Elicea vengono guidati a esser rispettosi di se stessi, degli altri e della natura e apprendono la saggezza insita nella manualità e nella cura dei campi fatta in modo tradizionale.

Per loro la Valle d’Itria non è solo la valle di briganti, lavoratori, artisti, artigiani, poeti, gentiluomini, dure rocce e nere zolle, ma è anche e soprattutto la “Valle dell’Allegria”, poiché madre terra ha ancor oggi tanti frutti da donarci, ha tanti suoni, colori e bellezza da farci scoprire e saggiamente ci guida a comprendere come la STORIA sia intessuta proprio da chi è capace di sognare, progettare, creare, collaborare ed esprimere sempre meglio il proprio ideale di bellezza. Proprio loro non solo hanno recitato, cantato e danzato evidenziando i loro talenti, ma hanno preparato per ognuno degli ospiti anche una bellissima girandola perché essa possa aiutarli a recuperare il loro ‘io’ bambino, i sogni non ancora realizzati, i colori della vita, la voce del vento e la magia incastonata nella “Valle dell’Allegria”.
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