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"Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c'è stato nulla in quella caserma di lecito". Sono le parole che il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, ha utilizzato nell'introdurre la lunga conferenza stampa circa l'indagine per droga, torture ed estorsione che questa mattina ha portato all'arresto di sette carabinieri e alla chiusura e sequestro di una caserma dell'Arma in centro a Piacenza.
I reati contestati sono pesanti: estorsione, spaccio e tortura. Un giornale locale, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, riferisce che uno dei carabinieri della caserma di via Caccialupo forniva delle certificazioni ai pusher piacentini, consentendo loro di andare a Milano per rifornirsi di droga durante i mesi del lockdown.