BARI - “Qualche giorno fa, la Asl Bari (eterodiretta da Emiliano) annunciava il completamento delle stabilizzazioni, delle internalizzazioni e delle assunzioni entro il 31 agosto. Il 29 luglio, con deliberazione 1005 avente ad oggetto “Rimodulazione della struttura organizzativa Dipartimentale dell'ASL Bari”, si accorgeva della valenza dell’organizzazione dipartimentale dei servizi. Fin qui, per carità , tutto bene! In linea di principio siamo d’accordo, ma ci sorprende tutta questa operosa intraprendenza da agosto a settembre (ovvero fino alle elezioni). In fondo, sembra lo stesso copione delle Sanitaservice la cui dirigenza, abbiamo visto, è impegnata a fare campagna elettorale per Lopalco all’hotel Palace di Bari. A breve, quindi, vedremo Lopalco con i Direttori della Asl barese. Ovviamente, non potrà mancare Emiliano, il grande responsabile dello sfascio della Sanità pugliese nel ruolo del “prezzemolo su ogni minestra”. Così in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.
“Malsana commistione - attacca Zullo - tra chi è chiamato a gestire e dirigere le Aziende sanitarie e chi fa la politica: in che mani siamo?! Al di là di questo, è anche sul piano tecnico che vanno fatte riflessioni sulla rimodulazione della struttura organizzativa Dipartimentale dell'ASL Bari.
“Innanzitutto, emerge una forte penalizzazione delle strutture periferiche che sono il baluardo per le cure di prossimità ; ma è altres? inconcepibile rilevare come le strutture complesse di staff della Direzione Generale siano in proporzione molto più numerose delle strutture complesse a direzione dei primari...
“Assurdo! E ancora: è riduttivo deliberare l'organizzazione dipartimentale senza una valutazione approfondita sulle reti di assistenza (rete dell'emergenza-urgenze, rete tempo-dipendente, reti per patologie), che sono oggi la vera necessità di un’organizzazione dipartimentale (se questa deve intendersi funzionale all'assistenza). Per di più, manca una pur minima valutazione ed analisi dei bisogni di salute e di risposta ad essi perché se il capoluogo è ben coperto da importanti strutture aziendali pubbliche e private accreditate, non è cos? per le periferie tante delle quali confinanti con la Basilicata (che se ne avvantaggia e guadagna con la mobilità passiva). E non basta etichettare come “dipartimento transmurale” un’organizzazione dipartimentale che coinvolge l’ospedale e il territorio. È una definizione schematica che resta fine a sé stessa se non valutata nel raccordo complessivo tra ospedale e territorio di cui nella deliberazione non c’è cenno.
“Infine, ma non per ultimo in termini di necessità : manca un'analisi di sostenibilità economico-finanziaria della tenuta dell’organizzazione dipartimentale. Sostenibilità che non va compulsata nel contingentamento numerico delle strutture complesse e semplici, ma in analisi previsionali del rapporto costi/ricavi e delle valutazioni di efficienza, efficacia ed economicità dell'assistenza.
“Sulla base di queste considerazioni, mi permetto di consigliare ai Direttori dell’Asl Bari di astenersi dalla foga di recuperare in agosto e settembre anni di ritardi… solo perché si avvicinano le elezioni!
“La fretta fa i figli ciechi e, a volte, anche responsabili di azioni perseguibili. Revochino il provvedimento, lo studino secondo un canone di management sanitario adeguato e lo ripropongano con una pianificazione più rispondente alle esigenze di salute dei cittadini e degli operatori sanitari e non in funzione delle brame elettorali di chi ormai, disperato, sente franare il terreno sotto i piedi e le tenta tutte per recuperare consenso che di fatto è solo clientelare. I Direttori delle Asl non si prestino a questo gioco!”, conclude Zullo.