PIERO CHIMENTI - Un autista di Ataf, compagnia bus locale di Foggia, è stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente da un uomo, pare di origine straniera. L'aggressione è avvenuta di sera, al capolinea "Vincenzo Russo", dove l'autista del bus attendeva che salissero i passeggeri per iniziare la propria corsa, quando è arrivato l'aggressore che, dopo essere stato invitato ad indossare la mascherina dalla vittima, alle parole è passato ai fatti tirandogli uno schiaffo in pieno volto. Sul posto l'intervento dei carabinieri ha permesso di identificare l'uomo.
Questi vili accadimenti - dichiara il Segretario Generale della Faisa Cisal Mauro Mongelli - ma anche la colpevole indifferenza che si sta’ ingenerando rispetto a questi episodi,stanno trasformando i treni, metro, bus e stazioni in teatro di gravi atti di violenza che, oltre a compromettere la sicurezza e la serenità di chi viaggia e di chi lavora, crea la percezione di profondi disagi ed un generale senso di insicurezza del servizio offerto.
E’ inaccettabile – tuona il dirigente della Federazione - che il personale ‘front line’ debba continuare a subire angherie e violenze, non possiamo permettere – prosegue Mongelli - che si consolidi la falsa convinzione che sui mezzi di pubblico trasporto si possa agire indiscriminatamente restando impuniti pena la diffusa quanto mai errata percezione che quei luoghi non sono più presidi di sicurezza”.
Questi vili accadimenti - dichiara il Segretario Generale della Faisa Cisal Mauro Mongelli - ma anche la colpevole indifferenza che si sta’ ingenerando rispetto a questi episodi,stanno trasformando i treni, metro, bus e stazioni in teatro di gravi atti di violenza che, oltre a compromettere la sicurezza e la serenità di chi viaggia e di chi lavora, crea la percezione di profondi disagi ed un generale senso di insicurezza del servizio offerto.
E’ inaccettabile – tuona il dirigente della Federazione - che il personale ‘front line’ debba continuare a subire angherie e violenze, non possiamo permettere – prosegue Mongelli - che si consolidi la falsa convinzione che sui mezzi di pubblico trasporto si possa agire indiscriminatamente restando impuniti pena la diffusa quanto mai errata percezione che quei luoghi non sono più presidi di sicurezza”.
Non’ è più sufficiente la sola solidarietà per le vittime, servono atti, azioni al fine di mettere concretamente in atto soluzioni volte a ridare serenità ai lavoratori e ai viaggiatori, anche attraverso la costituzione di un tavolo nazionale permanente che non sia solo di osservazione del fenomeno in questione, ma anche di contrasto con azioni appropriate. Sarebbe inoltre auspicabile da parte delle aziende, quale segnale tangibile di difesa dei propri dipendenti e dei beni aziendali, innanzitutto costituirsi parte civile nei confronti degli aggressori.