BARI - “Dire che la sanità pugliese è in serie A è una presa in giro inaccettabile per i pugliesi. I numeri di cui parla Emiliano e che hanno consentito di ottenere appena la sufficienza nella simulazione del nuovo sistema dei LEA, si riferiscono ai documenti inviati dalla Regione e non a valutazioni concrete. La situazione reale è molto diversa con migliaia di cittadini che vanno a curarsi fuori regione, tanto che spendiamo 200 milioni l’anno per la mobilità passiva. E questo già da prima dell’emergenza Covid, che ha ulteriormente peggiorato la situazione, visto che, nonostante le tante belle parole è praticamente impossibile recuperare le prestazioni perse e, chi può permetterselo, è costretto a rivolgersi al privato”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S in seguito alla presentazione del piano regionale anti-Covid.
“Un piano - continuano i pentastellati - che, pur stabilendo il potenziamento della rete, non prevede strutture esclusivamente dedicate, ma continua a esserci la promiscuità già registrata nella fase 1. La gestione dell'emergenza estiva ha poi ancora una volta dimostrato che molto rimane sulla carta, essendosi verificati episodi di contagio all'interno delle strutture ospedaliere, confermando quello che diciamo da tempo: i percorsi separati non sono stati predisposti adeguatamente. Si prevede anche una riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, dimenticando che giace in consiglio da anni sia la nostra riforma del servizio sia lo stesso disegno di legge della Giunta, passato in Commissione dopo numerose audizioni e mai portato all’esame dell’aula, che prevedeva la costituzione dell'Agenzia e l’internalizzazione di tutto il personale del servizio, mai avvenuta. Il piano poi non può funzionare se non si potenzia l'assistenza territoriale, visto il fallimento delle USCA a causa della disorganizzazione della Regione e i ritardi con cui sono partite le unità speciali di continuità assistenziale rispetto alle altre regioni. Per non parlare della carenza di guardie mediche, tanto che non si riesce a garantire la continuità assistenziale in diverse località turistiche. Dire che la nostra sanità funziona e prendersi meriti per la gestione dell’emergenza, ben sapendo che bisogna solo ringraziare il cielo per il fatto che le regioni meridionali non siano state colpite con la stessa violenza di quelle settentrionali, richiede non solo una grande faccia tosta ma anche una totale mancanza del senso della vergogna”.
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