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Nell’estate del coronavirus accade così che appena il 17% degli italiani torni a mani vuote dalle ferie, anche se la pandemia – sottolinea la Coldiretti – spinge verso spese utili, con i prodotti tipici che vincono dunque su tutte le altre scelte. Tra le specialità più acquistate primeggiano a sorpresa i formaggi davanti a salumi, vino e olio extravergine d’oliva. Al secondo posto tra i souvenir – continua la Coldiretti – si classificano prodotti artigianali e a seguire gadget, portachiavi, magliette.
Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano all’olio di oliva pugliese, dal vino di visciole marchigiano alla piadina romagnola – sottolinea la Coldiretti – sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti per portare un ricordo ‘appetitoso’ dei luoghi di vacanza e rendere meno doloroso il ritorno alla normalità.
La ricerca dei prodotti tipici è diventato un ingrediente irrinunciabile – spiega Coldiretti – delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie di Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle strade del vino a quelle dell’ olio.
Una tendenza che contribuisce al successo delle vacanze nel mese di settembre scelte quest’anno da 8,8 milioni di italiani che – sottolinea la Coldiretti –cercano il relax e la tranquillità ma vogliono anche approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione. Anche se il mare resta protagonista, a settembre si registra infatti a settembre un deciso aumento in percentuale – precisa la Coldiretti – del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne lungo percorsi enogastronomici. Tra gli svaghi preferiti infatti accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, la ricerca del cibo e il vino locali con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti. Senza dimenticare – conclude la Coldiretti – la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come la raccolta della frutta o il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca alla ricerca dei porcini, finferli e trombette in uno dei 24mila agriturismi presenti in Italia secondo Terranostra.