Baby gang in azione a Triggiano, giovane aggredito denuncia su Fb
TRIGGIANO (BA) - “Gli adolescenti agiscono sempre più frequentemente imitando i peggiori modelli, minacciando e aggredendo non solo i coetanei, ma anche gli adulti. Un chiaro problema culturale di disagio giovanile che non può essere ignorato”.
Antonio Di Gioia, candidato alle regionali nella lista Italia in Comune, commenta il caso del ragazzo aggredito a Triggiano da una banda di bulli.
“Assolutamente comprensibile la rabbia e l'indignazione della mamma della vittima”, la quale ha denunciato l’accaduto su Facebook ricevendo subito vicinanza e solidarietà dall’intera comunità cittadina e dal sindaco.
“Odio, rabbia, mancanza di rispetto per il prossimo proliferano sempre più, così come sempre più è carente l'offerta di interventi di educazione all'affettività ed alla socializzazione che dovrebbero esserci nei gruppi, per educare e riconoscere l'altro come fondamentale alla crescita di ciascuno, all'essere se stessi, non aiuta a frenare il dilagante fenomeno soprattutto tra i minorenni, come in questi ultimi casi di cronaca”. Nel suo mandato da presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia Antonio Di Gioia ha lavorato molto affinché venisse istituita la legge regionale dell'unità di psicologia scolastica e di pedagogia scolastica, importanza che torna a ricalcare dinanzi a simili notizie di cronaca: “Operando all’interno degli istituti scolastici ci si può concentrare sui disagi degli adolescenti e parlare delle difficoltà che incontrano due istituzioni importantissime come la famiglia e la scuola”.
“L’unica via per contenere la piaga del bullismo è la prevenzione” continua Di Gioia, il quale mette al primo posto l’attenzione al benessere della collettività, investendo sul welfare, favorendo protocolli d’intesa tra il sistema scolastico regionale e gli enti locali.
“Ho deciso di impegnarmi per lottare contro le diseguaglianze e difficoltà per garantire che tutti i bisogni dei cittadini possano essere ascoltati e si possa rispondere in modo rapido ed appropriato. I diritti non sono privilegi e non sono negoziabili” conclude Di Gioia, il quale ritiene che debba essere approntato un piano, una mappa di luoghi da monitorare ed intervenire al fine di raggiungere il più alto numero di ragazzi che, spesso, non si riesce ad intercettare negli istituti scolastici.