BRINDISI – “I 5 milioni di euro che il ministro Teresa Bellanova ha trasferito alla Regione Puglia, per le prime azioni sperimentali anti-Xylella nella Piana degli ulivi monumentali, sono un segno concreto sul Piano di Rigenerazione Olivicola della Puglia. Un plauso a Teresa Bellanova, con l’auspicio che le azioni partano al più presto e che il fondo sia presto ampliato per programmare già risorse e azioni anche oltre il 2021. E’ quello che CIA Agricoltori Italiani della Puglia ha sempre chiesto”. E’ Giannicola D’Amico, vicepresidente di CIA Puglia, a esprimere la propria soddisfazione per il decreto col quale si avvia un percorso nuovo di tutela e rigenerazione nella Piana degli ulivi monumentali.
La dotazione del provvedimento è di 5 milioni di euro: 1 milione di euro per il 2020 e 4 milioni di euro per il 2021, con l’obiettivo è impedire l'avanzata della Xylella fastidiosa nei territori dove l'ulivo rappresenta una presenza storica, partendo dalla bellissima Piana degli Ulivi. Il provvedimento stabilisce criteri e modalità di concessione dei contributi in favore dei proprietari, detentori o possessori di terreni in cui ricadono olivi monumentali censiti, che si impegnano ad attuare gli interventi necessari a bloccare l'avanzata della fitopatia.
“La concertazione tra Regione Puglia e organizzazioni agricole ha avuto un ruolo importante per il conseguimento di questo primo risultato al quale va data immediata applicabilità e a cui dovranno seguire per gli anni a venire una ulteriore dotazione di risorse e la programmazione di nuove azioni sui sovrainnesti. La Piana degli ulivi monumentali è un luogo dall’enorme valore simbolico, culturale, storico e paesaggistico per tutta la Puglia”, ha aggiunto D’Amico.
“Sulla Xylella ormai bisogna attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, con i reimpianti, anche con specie diverse dall’olivo, e i sovrainnesti, questi ultimi proprio per salvare la Piana degli Ulivi Monumentali, destinando gli indennizzi che si attendono da anni e che sono in dirittura di arrivo, e con una più incisiva azione di prevenzione attraverso il monitoraggio, le eradicazioni e l’attuazione delle buone pratiche agricole. Vanno destinate risorse maggiori per tutte le azioni innanzi indicate, e vanno sostenuti gli agricoltori che non riescono più a sostenere, senza una fonte di reddito certa, gli ingenti costi per attuare le buone pratiche agricole e le azioni di prevenzione fitosanitaria. Come vanno ulteriormente implementate la ricerca e la sperimentazione per poter attenuare l’avanzata del batterio, avendo sempre come riferimento la scienza”.