ROMA – I nutraceutici sono sempre più utilizzati nel trattamento dell’emicrania anche per quella con aura dove il consueto mal di testa è accompagnato da sintomi neurologici reversibili come disturbi della visione, del linguaggio e difficoltà motorie. E’ quanto emerso oggi durante un Teaching Course che si svolge nella seconda giornata del 34° congresso nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC).
“Ben il 12% degli italiani ha sofferto almeno una volta nella vita di emicrania – afferma il dott. Giorgio Dalla Volta, del Consiglio Direttivo Nazionale della SISC, Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato) -. E’ quindi una malattia molto diffusa ma che risulta ancora sottovalutata. Negli ultimi anni diversi studi scientifici hanno dimostrato come i nutraceutici siano una valida opzione terapeutica. Oltre ad essere efficaci sono solitamente ben accettati perché i pazienti li considerano trattamenti meno invasivi rispetto ai farmaci antiepilettici, beta bloccanti o antidepressivi. Inoltre non presentano effetti collaterali e questo favorisce l’aderenza terapeutica che è uno dei maggiori problemi che noi specialisti dobbiamo affrontare. Si calcola che solo il 13% dei malati prende effettivamente la cura preventiva contro l’emicrania indicata dal neurologo”.
Per il trattamento dell’emicrania con aura la ricerca italiana ha messo a punto il nutraceutico Aurastop. Si tratta di un prodotto naturale basato su sostanze estratte da due piante più l’aggiunta del magnesio.
“Da tre anni è l’unica cura specifica contro l’aura emicranica che abbiamo a nostra disposizione – aggiunge il dott. Dalla Volta -. Se assunta regolarmente può bloccare il fenomeno elettrico celebrale che è alla base dei sintomi. Può così far regredire i disturbi visivi o sensitivi in soli pochi minuti e viene utilizzato non solo per contrastare gli episodi acuti ma anche come terapia preventiva della malattia”. Il congresso nazionale SICS si svolge in forma virtuale e affronta a 360° il tema delle cefalee in ogni fascia d’età : dai casi pediatrici alle forme e nella terza età .
“La patologia può colpire tutti anche se è più frequente tra le donne tra i 25 e i 55 anni – conclude il dott. Dalla Volta -. Dopo i 65 anni gli attacchi di emicrania proseguono anche se è molto raro che l’emicrania cronica insorga per la prima volta in età così avanzata. Nei pazienti non più giovanissimi il quadro è complicato solitamente dalla presenza di altre patologie, come per esempio il diabete o l’ipertensione, che richiedono la somministrazione di farmaci. Quindi può essere auspicabile l’aggiunta di un nutraceutico nella terapia contro il mal di testa”.
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