MARIO CONTINO – Sannicandro di Bari (Comune della città metropolitana di Bari, in Puglia) non passa certamente inosservato agli occhi degli “indagatori del mistero”, soprattutto in relazione al fantasma di Mencia che dimorerebbe nel castello normanno-svevo.
La
bella leggenda di cui vi metterò al corrente riguarda il presunto spettro di
una dama, che in diverse occasioni si sarebbe fatto sentire e persino vedere,
terrorizzando gli sfortunati, o i fortunati, di turno.
Con
riferimento al folklore internazionale, quindi non solo quello propriamente
collegato al territorio pugliese, risulta evidente il binomio castello – fantasma, infatti quasi in
ogni castello è presente, secondo le varie leggende, uno spettro pronto a
lasciare il segno della sua presenza.
Nel Maniero di Sannicandro di Bari, secondo il mito, dimorerebbe lo spettro di Mencia, una sfortunata donna vittima di una sorte a dir poco atroce, troppo crudele per poter essere semplicemente dimenticata.
“Era il lontano 1540, Mencia era
una ragazza giovane e irrequieta, piena di vitalità , decisa a vivere libera e
indipendente, seguendo il suo istinto, le sue passioni, i suoi sentimenti, in
un'epoca che purtroppo non lasciava molta libertà alle donne.
Il destino volle che la
fanciulla si innamorasse di un baldo ed affascinante ufficiale spagnolo che,
con i suoi modi eleganti, i suoi usi ed i suoi costumi, seppe farsi amare e
rapire letteralmente il cuore della giovane donna.
Come vivere liberamente questo
amore proibito?
A tale domanda i due innamorati
seppero dare solo una risposta: fuggendo insieme.
I due amanti optarono per la
fuga, come spesso avveniva in quei tempi bui, ma Mencia non aveva molte risorse
economiche e per poter sopravvivere, probabilmente, portò con se del denaro rubato
a qualche nobile del luogo presso il quale prestava servizio.
I due furono inseguiti e divennero dei veri e propri ricercati, furono catturati qualche tempo dopo e a seguito di un severo interrogatorio, l'ufficiale spagnolo fu condannato a morte tramite impiccagione.
La condanna fu eseguita davanti
agli occhi della ragazza, costretta ad assistere all'atroce e lunga agonia del
suo amato, senza poter abbassare lo sguardo o rivolgerlo altrove.
Probabilmente non solo l'uomo morì quel giorno, insieme ad esso morì per sempre anche lo spirito di Mencia, il suo cuore si spense e la sua voglia di vivere cessò.
La ragazza fu costretta a sposare un uomo ricco ed avido, crudele, che ogni notte si divertiva a picchiarla, abusando poi della stessa.
Tutti gli abitanti del posto
sarebbero stati a conoscenza delle sevizie che Mencia era costretta a subire,
la notte le urla della ragazza, in preda al dolore provocato dalle percosse, potevano
essere facilmente udite a grande distanza.
Mencia era ormai rassegnata a quella vita, il dolore ed i maltrattamenti la segnarono nel corpo e nello spirito, ma il dolore peggiore restava certamente quello provocato dalla perdita del suo vero amore, della quale la ragazza continuava ad incolparsi.
La donna non riuscì a sopportare a lungo quello stato di viva agonia, usò il veleno e mise fine alle sue sofferenze ed alla sua triste vita”.
Oggi,
lo spettro della dama apparirebbe come una figura biancastra ed evanescente,
con i tratti del viso ben delineati, tanto da rendere visibili le orbite degli
occhi, vuote e nerissime, motivo per il quale lo spettro è anche noto con il
nome di “la dama senza gli occhi”.
Le
apparizioni di Mencia sarebbero accompagnate da tristi lamenti e con lei
apparirebbe anche il suo vero amore, lo spettro dell'ufficiale spagnolo, ancora
con i segni del cappio ben visibili sul collo. Qualche anno fa mi recai
personalmente in questo maniero, alla ricerca del fantasma di Mencia, non
riuscii a trovare nulla che potesse far sperare nella veridicità delle leggende
inerenti all'esistenza della famosa dama evanescente, ma sono certo che
qualcuno di voi potrà essere più fortunato del sottoscritto.