BARI - È stata consegnata questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo di Città , dai presidenti delle associazioni Gens Nova e HBari 2003 Antonio Maria La Scala e Gianni Romito, alla presenza del vicesindaco Eugenio Di Sciascio e della presidente della Commissione consiliare Pari opportunità Silvia Russo Frattasi, una targa di riconoscimento ad alcuni cittadini baresi che assistono a tempo pieno il proprio coniuge non autonomo, sacrificando la propria vita.
“L’altro volto dell’uomo”, questo il nome dell’evento, è organizzato dalle associazioni Gens Nova e HBari 2003: la prima è una realtà da anni impegnata nell’attività di sensibilizzazione, informazione e contrasto a fenomeni come stalking, femminicidio, abusi, violenze e discriminazioni che vedono come vittime soggetti fragili o non autosufficienti, mentre HBARI 2003, prima società di basket in carrozzina della provincia di Bari, si occupa di integrazione sociale di persone svantaggiate (con e senza disabilità ) attraverso lo sport. I premiati sono Nicola Larcchia, Federico Tursi e Michele Vischi.
“L’amministrazione - ha detto Di Sciascio - accoglie questa mattina con piacere gli amici di Gens Nova e HBARI 2003 nella sala consiliare, ed esprime la massima condivisione per questa lodevole iniziativa. Oggi rendiamo onore a dei cittadini che svolgono una preziosa attività a vantaggio della collettività , con grande dedizione. E si tratta, vorrei sottolineare, di una forma di dedizione spesso ‘oscura’, senza palcoscenici sui quali farsi notare, che personalmente ritengo andrebbe il più possibile valorizzata proprio attraverso iniziative come queste che si affiancano all’impegno quotidiano delle associazioni”.
“Il riconoscimento che ci apprestiamo a consegnare - ha dichiarato La Scala - ha ad oggetto un esempio, vale a dire un modo alternativo di contrastare la violenza di genere. Si parla tanto di questo difficile argomento ma con un approccio spesso troppo tecnico-giuridico, che riduce tutto a leggi, giudici, sentenze, condanne. Noi invece vogliamo portare a conoscenza di tutti la storia di alcune persone positive, dal comportamento esemplare, in particolare di tre baresi ‘comuni’ che, fuori dal clamore delle cronache, in totale anonimato, assistono ogni giorno le proprie mogli con gravi problemi di salute in un modo commovente. Sono proprio queste belle storie silenziose, a nostro avviso, l’antidoto più efficace per combattere la violenza di genere”.
“L’impegno di cura e di assistenza - ha osservato Romito - è, in definitiva, un atto d’amore verso chi si vuol bene. Proprio questo sentimento noi vogliamo sia di esempio per tutti gli altri, anche per rivedere alcuni pregiudizi e alcuni concetti negativi che talvolta aleggiano di questi tempi sull’essere uomo’”.