Le Torri costiere a guardia della bella Puglia

VITTORIO POLITO – Com’è noto la Puglia è una terra multiforme sia dal punto di vista geografico che morfologico, per non parlare di quello storico e culturale. Una regione allungata sul mare, ricca di castelli, cattedrali, santuari, musei, palazzi, ville, masserie, trulli e torri. Per la sua posizione geografica la Puglia è sempre stata territorio di confine, perciò terra di conquista subendo, forse, il maggior numero di occupazioni e invasioni nel tempo.

Con l’avvento dei Normanni (1018 -1019), che si insediarono in Puglia come mercenari al servizio di Melo da Bari, iniziò la costruzione di castelli e torri allo scopo di incrementare la difesa del territorio.

La torre è una costruzione a sviluppo verticale, con pianta poligonale o circolare, isolata o inserita in un più complesso organismo, con funzioni difensive oppure di avvistamento, detta torre di guardia, posizionata solitamente o in altura o sulla costa, queste ultime, dette torri costiere, sono strutture fortificate situate lungo i litorali al fine di prevenire e contrastare possibili invasioni dal mare.

Il nostro bel Salento è costellato di torri, poiché è stato esposto frequentemente alle scorrerie di pirati o dagli assalti degli eserciti invasori, e si è protetto nel tempo da una fitta rete di torri, castelli e masserie fortificate.

Già nell’antichità romana il fenomeno della pirateria non era sconosciuto e già allora si cominciarono a prendere le dovute misure lungo la costa. Il fenomeno assume però rilievo notevole nel XV e XVI secolo. Tra il 1558 ed il 1567, per far fronte alle continue scorrerie si realizzano in tutto il Sud ben 339 torri e nella sola Puglia 96: 16 in Terra di Bari, 80 in terra d’Otranto, un’area molto più vasta, come si sa, rispetto all’attuale Provincia di Lecce.

Dal punto di vista storico, le prime torri nel Salento furono erette proprio nel periodo dell’impero romano: altre ne seguirono, costruite nel Medioevo, sotto la dominazione sveva e poi sotto quella angioina. La costruzione delle torri seguiva criteri ben precisi, in quanto dovevano poter comunicare con quelle più vicine, attraverso segnali luminosi messi in atto dalle sentinelle al fine di segnalare possibili pericoli provenienti dal mare. La loro ubicazione, inoltre, veniva scelta in modo da avere la migliore visuale possibile anche verso l’entroterra, in modo che dalla fortificazione potessero essere lanciati tempestivamente gli eventuali segnali di allarme.

Alcune di queste, per esempio Torre San Gennaro, Torre San Cataldo, Torre Palascia, Torre Badisco, Torre Santa Maria di Leuca, sono state completamente distrutte e sono state inserite nell’itinerario solo per motivi storici.

E così in una escursione troviamo San Foca, attivissimo porto munito di fortezza, o Torre dell’Orso, una delle cinque marine di Melendugno, Torre Colimena in territorio di Manduria, che con le sue caditoie e il ponte levatoio, sorveglia la lunga distesa di spiaggia dorata. Torre Mozza, una località balneare del Salento meridionale, in provincia di Lecce, e territorialmente appartenente al Comune di Ugento. Il centro abitato prende il nome dall’omonima torre cinquecentesca, che si affaccia su una lunga distesa sabbiosa. Torre Vado l’antica torre costiera, che dà il nome alla marina, si erge sul pittoresco porto turistico, approdo di pescatori e vacanzieri. Tanto per citarne qualcuna.

Oggi, molte torri risultano in pessime condizioni, mentre buona parte sono state restaurate negli anni scorsi per scopi turistici ed escursionistici.


Questo inusuale tour delle antiche torri è un modo simpatico e diverso per vivere il territorio, per conoscere i luoghi e i paesaggi unici di una Puglia senza tempo, bella e affascinante!

Anche Bari, oltre al grande Castello, ha la sua Torre di avvistamento nel quartiere di Torre a Mare, originariamente un villaggio di pescatori. Le stradine del borgo, fiancheggiate da case a tinte pastello, arrivano fino alla piazza principale, al cui centro si trova una torre di avvistamento del XVI secolo, la Torre Pelosa.

Torre a Mare, terra antichissima, risale forse al IV-VI millennio a.C. e dopo l’anno 1000, assunse il nome di “la Pelosa” o “Pelosa, meglio conosciuta con il nome dialettale di “a P-làos”. Il Podestà del tempo, Michele Viterbo, con Regio Decreto. n. 1471 del 25 agosto 1938, ottenne l’autorizzazione a modificare il nome dell’allora “Torre Pelosa” in “Torre a Mare”.

In seguito ad alterne vicende, il viceré di Napoli, Parafan de Ribera, ordinò la costruzione di 16 torri da Monopoli a Bari. Alla nostra città toccò Torre Carnosa e Torre Pelosa. Della Torre Carnosa, che era ubicata al quartiere Japigia, non vi sono più tracce se non il nome, ma quella di Torre Pelosa, oggi Torre a Mare, la cui costruzione iniziò nel 1568, gode ottima salute ed oltre ad ospitare varie manifestazioni culturali è sede dell’Archeoclub Bari.