TRANI - Considerato il grande successo di pubblico riscosso sin dall’apertura ad inizio agosto, la mostra “Ferruccio Ferroni Fotografie” con cinquanta opere proventi dall’Archivio Ferroni di Senigallia, sarà visitabile fino a domenica 11 ottobre 2020 a Trani, previa prenotazione obbligatoria. Il Palazzo delle Arti Beltrani ospiterà ancora la selezione di immagini provenienti dall’archivio del fotografo marchigiano Ferruccio Ferroni, nell’anno in cui ricorre il centenario della sua nascita (Mercatello sul Metauro 1920 - Senigallia 2007).
La mostra ricalca il percorso dell’artista, definito il poeta della luce, dall’esordio alle opere contemporanee attraverso l’analisi di alcuni dei temi pilastro della sua ricerca, tra cui i ritratti, il paesaggio e la materia, e rivela la propria unicità nella scelta dei curatori, la storica della fotografia Alessia Venditti e il presidente di Centrale Fotografia Fano e dell’Archivio Ferroni di Senigallia Marcello Sparaventi, condivisa con la famiglia dell’artista, di inserire nel percorso espositivo alcune opere del contemporaneo Piero Percoco (Sannicandro di Bari, classe 1987), poste in un ideale dialogo con quelle ferroniane. L’esposizione conta 50 opere provenienti dall'Archivio Ferruccio Ferroni di Senigallia, stampate dal fotografo nella propria camera oscura e fatte incorniciare secondo sue precise indicazioni. Ogni foto esposta ha infatti la cornice originale dell’epoca.
Il progetto espositivo, site specific, è stato pensato dai curatori proprio in funzione degli spazi tranesi. L’intento è quello di caratterizzare l’esposizione legandola al territorio pugliese e mostrare quanto la ricerca di Ferroni, che ha origine all’inizio degli anni Cinquanta, abbia una forza estetica e comunicativa assolutamente attuale. Inoltre, esattamente come Ferruccio Ferroni durante la sua vita fotografica in bianco e nero, anche Percoco (fedelissimo, invece, al colore) sviluppa la propria ricerca nel suo ambito territoriale di provenienza. Il legame con la terra natia è dunque un altro anello che congiunge in un dialogo atemporale, questi due interpreti della fotografia italiana d’autore.
Con l’obiettivo prima di un’Hasselblad, poi di una Leica, Ferruccio Ferroni è riuscito a trasformare la fotografia in uno strumento che ha reso più pregevole e luminoso il mondo. Sarà impegnato in prima persona negli eventi del secondo conflitto mondiale. Dopo l’esperienza dolorosa della guerra, si avvicina alla fotografia e la esercita per tutta la vita parallelamente all’attività di avvocato; ne deriva un’importante produzione fotografica che, pur svolgendosi in ambito amatoriale, si caratterizza per un rigore e un equilibrio propri del professionismo. Diviene Maestro della Fotografia nel 1996 e Autore dell’anno nel 2006 per la FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), le sue immagini sono oggi conservate presso l’archivio di famiglia a Senigallia (AN), il Museo Folkwang di Essen, il Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Nazionale di Parigi, il Museo d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia del Comune di Senigallia, la Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche e il Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.
È inserita nel percorso espositivo anche un’intervista video inedita, realizzata da Marcello Sparaventi per Centrale Fotografia Fano, alla moglie di Ferruccio Ferroni, Lidia, seguita da una selezione di 100 diapositive a colori che completano la conoscenza del fotografo, mostrandone la produzione più intima: quella a colori.
Per visitare la mostra, aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle ore 16:00 alle 20:00, in ossequio alle attuali normative anti Covid, all’interno del complesso museale e per tutta la durata della visita è obbligatorio l’utilizzo della mascherina ed è necessario registrarsi sul sito:
https://www.palazzodelleartibeltrani.it/event/ferruccio-ferroni-fotografie/