Quel “visionario” di Renzi
FRANCESCO GRECO - “Non aver paura del domani. Perché in fondo oggi è il giorno che ti faceva paura ieri”, Bob Marley. Dove vai se una “visione” non ce l’hai? In politica è il primo elemento necessario, che agisce in chiave escatologica, maieutica. Una “visione” l’avevano Alessandro Magno, Cesare, Federico di Svevia, Napoleone, Hitler, Mussolini. “Il mondo ha molti re e un sol Michelangelo” (Pietro Aretino). E ora anche Matteo Renzi, per la “ripartenza” nel post-Covid, sulle macerie materiali e morali di un Paese, l’Italia, che smania di tornare al “prima”, come se fosse l’Eden, e non avesse delle criticità strutturali e culturali: crescita zero, debito pubblico alle stelle, evasione ed elusione a gogo, declino e quant’altro. “Resistere è non consentire la menzogna” (Camus).
La “visione” è il concept che anima l’istant-book “La mossa del cavallo” (Come ricominciare, insieme), Marsilio Editore, Venezia 2020, pp. 216, euro 16,00 (collana “Nodi”), bella cover ripresa dal Bernini (“Enea, Anchise e Ascanio”).
“Per orientarti nell’infinito, distinguer devi e poscia agire” (Goethe).
Presumibilmente scritto durante i tre mesi in cui siamo stati rinchiusi in casa ad ascoltare Locatelli e Ricciardi delirare numeri e gli altri tuttologi che ci hanno confuso le idee più del virus (e quando i soldi del Recovery fund erano oggetto di trattative con l’UE), il saggio è irrorato di citazioni alte e di autocitazioni del governo-Renzi e del renzismo, è ben articolato e propone un puzzle di scenari in itinere, che andrebbero ben governati. Sembrano mutuati dal saggio cinese: “La crisi è un’opportunità”.
Il Piano Italia Shock non lascia nulla fuori in un momento complesso (“Viviamo una stagione di grandi contraddizioni…”) e tumultuoso, non facile da decodificare: lavoro, scuola, sanità, infrastrutture, giustizia, trasporti, dissesto idrogeologico, immigrazione, accoglienza, assistenzialismo, politica estera, rapporti con l’Europa, populismo, sovranismo, ecc.
Il proprio ego sempre tenuto presente e centrale, giusto per citare Seneca: “Un grande pilota sa navigare anche con la vela rotta”. Ovviamente Renzi si propone come nocchiero, con il fiuto e l’astuzia che gli si riconoscono, sa bene che gli attuali equilibri politici basta un esile zefiro a scomporli…
Il suo paesano Machiavelli nel “Principe” non ha forse detto che “Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei”?
L’autocandidatura per il ritorno, la parte seconda, su cui pochi nutrivano dubbi, non poteva essere più evidente. Il post-voto, la “vittoria” del Pd (da noi se non perdi hai vinto), l’atomizzazione del M5S, la crisi di leadership del centrodestra, la riforma della legge elettorale in progress, debbono eccitarlo terribilmente e fargli immaginare ulteriori scenari. E nella terra di Pinocchio e Benigni, Leonardo e Montanelli, la creatività è impastata nel dna.