BARI - “La transizione ecologica non può avvenire con le fonti fossili, questa è una contraddizione in termini. Consideriamo dunque una beffa il voto favorevole del Parlamento europeo a un emendamento sull’eleggibilità delle attività relative al gas per il Just Transition Fund. L’emendamento è passato con 374 voti a favore, 303 contro e 22 astensioni. Hanno votato a favore del gas gli europarlamentari di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. La destra, che in Puglia sostiene Raffaele Fitto, si è compattata insomma contro l’ambiente”, così in una nota Rosa D’Amato, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
“I fondi del Just Transition Fund promettono di trasformare gli attuali siti inquinanti in produzioni che non mettono a rischio la salute dei cittadini. Questa opportunità di cambiamento non va vanificata, così come suggerisce l’ultimo rapporto della Corte dei Conti europea sull’ambiente che auspica una riforma del mercato europeo per penalizzare le aziende responsabili del 94% dei gas serra in Ue. Positiva è invece un’altra condizionalità che è stata aggiunta grazie a un altro emendamento che è stato approvato: l'accesso al Fondo per una transizione giusta è subordinato all'adozione di un obiettivo nazionale finalizzato al conseguimento della neutralità climatica entro il 2050. Per gli Stati membri che non si sono ancora impegnati a raggiungere un obiettivo nazionale di neutralità climatica, è mobilitato solo il 50 % della loro dotazione nazionale, mentre il restante 50 % è messo a disposizione dei medesimi dal momento in cui adottano detto obiettivo. Questo principio era stato proposto dal Movimento 5 Stelle in Commissione Sviluppo Regionale e quindi non possiamo che esserne soddisfatti”, conclude D’Amato.
“I fondi del Just Transition Fund promettono di trasformare gli attuali siti inquinanti in produzioni che non mettono a rischio la salute dei cittadini. Questa opportunità di cambiamento non va vanificata, così come suggerisce l’ultimo rapporto della Corte dei Conti europea sull’ambiente che auspica una riforma del mercato europeo per penalizzare le aziende responsabili del 94% dei gas serra in Ue. Positiva è invece un’altra condizionalità che è stata aggiunta grazie a un altro emendamento che è stato approvato: l'accesso al Fondo per una transizione giusta è subordinato all'adozione di un obiettivo nazionale finalizzato al conseguimento della neutralità climatica entro il 2050. Per gli Stati membri che non si sono ancora impegnati a raggiungere un obiettivo nazionale di neutralità climatica, è mobilitato solo il 50 % della loro dotazione nazionale, mentre il restante 50 % è messo a disposizione dei medesimi dal momento in cui adottano detto obiettivo. Questo principio era stato proposto dal Movimento 5 Stelle in Commissione Sviluppo Regionale e quindi non possiamo che esserne soddisfatti”, conclude D’Amato.
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