BARI - “Da domani le scuole pugliesi chiuderanno fino al 24 novembre. Una decisione quella presa da Emiliano e Lopalco che non sembra giustificata dai dati: nei nostri istituti sono stati registrati 417 casi positivi su 562mila studenti". Così in una nota il gruppo consiliare del M5S sulla chiusura delle scuole.
"In questi mesi - prosegue il M5S - sono state stanziate importanti risorse dal Governo per prepararsi alla riapertura delle scuole e per adeguare gli edifici scolastici alla normativa anti Covid. Il nostro grazie e un grande sostegno va agli operatori scolastici, dai dirigenti ai docenti, dagli amministrativi ai collaboratori. Per questo mese però le famiglie torneranno a dover sopportare il peso sociale delle scuole chiuse. Una decisione comunicata dal presidente Emiliano prima in tv e poi all’Ufficio Scolastico regionale, alimentando confusione sia tra chi nella scuola ci lavora che tra le famiglie. Prima di annunciarla sarebbe servito un confronto preventivo con le parti sociali, i rappresentanti dei genitori e quelli della scuola per capire quale fosse la soluzione migliore. Da un giorno all’altro non si possono togliere a bambini e ragazzi momenti di socialità, studio e confronto, che costituiscono le basi per il loro futuro, per questo non possiamo che condividere in toto quanto scritto dalla ministra Azzolina. La scuola non può essere ‘un problema’: la scuola è una conseguenza del problema. I nodi veri sono due e non abbiamo mai mancato di sottolinearli: i trasporti e la sanità territoriale. Il professor Lopalco parla di ‘grido di dolore’ di pediatri e medici del territorio, dei dipartimenti di prevenzione e degli ospedali. È vero, non riescono a star dietro alla montagna di burocrazia, di certificati, di esami, di tamponi. Ma questo è un problema solo amplificato dal COVID. Serviva dare da tempo più strumenti e più fiducia alla medicina territoriale, invece di inseguire solo e soltanto la politica dei reparti ospedalieri. E poi i trasporti, la vera croce della nostra Regione: aumentare le flotte e le corse non è cosa di pochi mesi, certo, però è da marzo scorso che non vediamo provvedimenti seri in materia. I casi di contagio aumentano in tutto il mondo. Oggi più di ieri occorre arrivare prima sulle questioni. L’impegno dei prossimi mesi dovrà essere centrato sull’aumento dei posti letto destinati ai reparti COVID, a potenziare il personale già esausto, senza il quale possiamo fare poco. Lavorare di più e meglio sui trasporti. Questo è il momento di impegnarsi di più. Ma, la scuola non è il problema”, conclude la nota dei pentastellati.
"In questi mesi - prosegue il M5S - sono state stanziate importanti risorse dal Governo per prepararsi alla riapertura delle scuole e per adeguare gli edifici scolastici alla normativa anti Covid. Il nostro grazie e un grande sostegno va agli operatori scolastici, dai dirigenti ai docenti, dagli amministrativi ai collaboratori. Per questo mese però le famiglie torneranno a dover sopportare il peso sociale delle scuole chiuse. Una decisione comunicata dal presidente Emiliano prima in tv e poi all’Ufficio Scolastico regionale, alimentando confusione sia tra chi nella scuola ci lavora che tra le famiglie. Prima di annunciarla sarebbe servito un confronto preventivo con le parti sociali, i rappresentanti dei genitori e quelli della scuola per capire quale fosse la soluzione migliore. Da un giorno all’altro non si possono togliere a bambini e ragazzi momenti di socialità, studio e confronto, che costituiscono le basi per il loro futuro, per questo non possiamo che condividere in toto quanto scritto dalla ministra Azzolina. La scuola non può essere ‘un problema’: la scuola è una conseguenza del problema. I nodi veri sono due e non abbiamo mai mancato di sottolinearli: i trasporti e la sanità territoriale. Il professor Lopalco parla di ‘grido di dolore’ di pediatri e medici del territorio, dei dipartimenti di prevenzione e degli ospedali. È vero, non riescono a star dietro alla montagna di burocrazia, di certificati, di esami, di tamponi. Ma questo è un problema solo amplificato dal COVID. Serviva dare da tempo più strumenti e più fiducia alla medicina territoriale, invece di inseguire solo e soltanto la politica dei reparti ospedalieri. E poi i trasporti, la vera croce della nostra Regione: aumentare le flotte e le corse non è cosa di pochi mesi, certo, però è da marzo scorso che non vediamo provvedimenti seri in materia. I casi di contagio aumentano in tutto il mondo. Oggi più di ieri occorre arrivare prima sulle questioni. L’impegno dei prossimi mesi dovrà essere centrato sull’aumento dei posti letto destinati ai reparti COVID, a potenziare il personale già esausto, senza il quale possiamo fare poco. Lavorare di più e meglio sui trasporti. Questo è il momento di impegnarsi di più. Ma, la scuola non è il problema”, conclude la nota dei pentastellati.
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