ROMA - "Ho interrogato il ministro della Salute, Roberto Speranza, per sapere in che modo intenda garantire sufficienti posti letto in tutti i reparti di terapia intensiva delle strutture sanitarie pubbliche della regione Puglia in risposta all'aumento dei contagi da Covid-19. Inoltre, ho chiesto qual è, ad oggi, il numero di medici specialisti e di operatori sanitari, adeguatamente formati, che intende mettere a disposizione per garantire le cure dei pazienti affetti da Covid-19. Così il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia on. Marcello Gemmato, segretario commissione Sanità alla Camera dei deputati e responsabile nazionale dipartimento Salute di FdI.
L'interrogazione - prosegue Gemmato - muove a seguito delle notizie di stampa dalle quali ho appreso che il reparto di rianimazione dell'ospedale Riuniti di Foggia avrebbe esaurito i posti letto disponibili e abbia dovuto indirizzare alcuni pazienti verso altre strutture ospedaliere della provincia per le relative cure. A fronte di ciò, il medico avrebbe rilevato difficoltà nelle terapie intensive per i pazienti No Covid nonché la mancata attivazione dei posti aggiuntivi che avrebbero dovuto rendersi disponibili a seguito dei provvedimenti del Governo volti al potenziamento delle strutture sanitarie".
"In sostanza, alla riconversione dei reparti ordinari avvenuta a giugno (a chiusura della prima ondata di contagi) non ha fatto seguito la strutturazione di reparti da adibire in vista della seconda ondata e ci troviamo quindi, oggi, davanti ad una nuova riconversione dei posti letto di terapia intensiva normali, con le uniche differenze del Policlinico di Bari -dove sono rimasti dieci posti letto in più allestiti- e dell'ospedale Perrino di Brindisi", conclude Gemmato.
L'interrogazione - prosegue Gemmato - muove a seguito delle notizie di stampa dalle quali ho appreso che il reparto di rianimazione dell'ospedale Riuniti di Foggia avrebbe esaurito i posti letto disponibili e abbia dovuto indirizzare alcuni pazienti verso altre strutture ospedaliere della provincia per le relative cure. A fronte di ciò, il medico avrebbe rilevato difficoltà nelle terapie intensive per i pazienti No Covid nonché la mancata attivazione dei posti aggiuntivi che avrebbero dovuto rendersi disponibili a seguito dei provvedimenti del Governo volti al potenziamento delle strutture sanitarie".
"In sostanza, alla riconversione dei reparti ordinari avvenuta a giugno (a chiusura della prima ondata di contagi) non ha fatto seguito la strutturazione di reparti da adibire in vista della seconda ondata e ci troviamo quindi, oggi, davanti ad una nuova riconversione dei posti letto di terapia intensiva normali, con le uniche differenze del Policlinico di Bari -dove sono rimasti dieci posti letto in più allestiti- e dell'ospedale Perrino di Brindisi", conclude Gemmato.