BARI - “Sono passati mesi dalla fine del lockdown ma non è cambiato né il modello né l’approccio. I DPCM che si susseguono continuano a dimenticarsi dei Sindaci e delle strutture locali". Così in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola.
"Insomma - prosegue Ventola -, anche in questa seconda ondata ci si ostina a voler combattere la diffusione della pandemia in modo centralizzato (Governo o Regioni) senza capire che sono i Comuni più in grado di operare al meglio nel loro territorio, facendo rete con le Prefetture. Senza contare che nessuno parla delle Polizie Locali né delle Protezioni Civili comunali, i cui membri sono i veri conoscitori dei luoghi e dei contesti, delle culture e delle persone.
“Continuare, poi, ad illudersi che le ASL (governate a livello regionale, quindi sempre centralizzate e lontane), possano essere realmente in grado di fare tracciamenti credibili e monitoraggio della diffusione dei contagi in modo efficace è veramente fantasioso: non sono stati predisposti protocolli né scenari di rischio, la stessa situazione in due scuole distinte è gestita diversamente nello stesso territorio. Ogni due giorni c’è chi mette in dubbio i dati forniti perché sul territorio, fra la gente, i valori sono diversi, assistiamo addirittura a dichiarazioni di Presidenti di Regione che parlano di tracciamento impossibile, con buona pace per l’intelligenza artificiale, i sistemi di supporto alle decisioni, le super applicazioni che in tutti questi anni le ASL ed i Ministeri hanno comprato mentre chiudevano ospedali e diminuivano drasticamente gli operatori sanitari...
“Ogni Sindaco, invece, è garante della Salute e della Sicurezza della sua comunità, ogni Sindaco dispone di un COC (Centro Operativo Comunale), organismo nato e concepito per gestire le emergenze e fa parte di un COI o di un COM (organismi sovra comunali), ogni Sindaco pu? interagire con il Prefetto ma, soprattutto, ogni Sindaco conosce la sua comunità. Riuscire a tracciare sistematicamente, credibilmente e continuativamente su base comunitaria (comunale) i contagi è molto più semplice di quanto si pensi e permetterebbe di individuare con facilità eventuali cluster inter comunali, combattendo la battaglia contro la pandemia sul giusto piano, stabilendo un nuovo livello di simmetria, superando le inefficienze burocratiche delle ASL.
“Va, inoltre, detto che, come tutti gli esperti che affollano le televisioni ed i comitati sanno, la gestione di un’emergenza deve essere ‘contestuale’, quindi deve essere prevista la possibilità di adottare approcci differenti a seconda dei contesti e, anche in questo continuiamo ad adottare una strategia inefficace finché si parla di conferenza Stato-Regioni: una sintesi impossibile.
“Ma non è mai troppo tardi per fare ragionamenti diversi e rimodulare le strategie, non è mai troppo tardi per fidarsi di istituzioni antiche e solide come i Comuni, costruendo un approccio che valorizzi canali e modalità collaborative ignorate e indebolite da anni di centralizzazione e concentrazione. La tecnologia (non quella spaziale delle App), ma quella semplice a misura di Comune e del buonsenso, è una validissima base per tracciature e contenimento e, soprattutto, per la valorizzazione delle relazioni comunitarie per tramite del mondo del Volontariato e del Terzo Settore”, conclude Ventola.
"Insomma - prosegue Ventola -, anche in questa seconda ondata ci si ostina a voler combattere la diffusione della pandemia in modo centralizzato (Governo o Regioni) senza capire che sono i Comuni più in grado di operare al meglio nel loro territorio, facendo rete con le Prefetture. Senza contare che nessuno parla delle Polizie Locali né delle Protezioni Civili comunali, i cui membri sono i veri conoscitori dei luoghi e dei contesti, delle culture e delle persone.
“Continuare, poi, ad illudersi che le ASL (governate a livello regionale, quindi sempre centralizzate e lontane), possano essere realmente in grado di fare tracciamenti credibili e monitoraggio della diffusione dei contagi in modo efficace è veramente fantasioso: non sono stati predisposti protocolli né scenari di rischio, la stessa situazione in due scuole distinte è gestita diversamente nello stesso territorio. Ogni due giorni c’è chi mette in dubbio i dati forniti perché sul territorio, fra la gente, i valori sono diversi, assistiamo addirittura a dichiarazioni di Presidenti di Regione che parlano di tracciamento impossibile, con buona pace per l’intelligenza artificiale, i sistemi di supporto alle decisioni, le super applicazioni che in tutti questi anni le ASL ed i Ministeri hanno comprato mentre chiudevano ospedali e diminuivano drasticamente gli operatori sanitari...
“Ogni Sindaco, invece, è garante della Salute e della Sicurezza della sua comunità, ogni Sindaco dispone di un COC (Centro Operativo Comunale), organismo nato e concepito per gestire le emergenze e fa parte di un COI o di un COM (organismi sovra comunali), ogni Sindaco pu? interagire con il Prefetto ma, soprattutto, ogni Sindaco conosce la sua comunità. Riuscire a tracciare sistematicamente, credibilmente e continuativamente su base comunitaria (comunale) i contagi è molto più semplice di quanto si pensi e permetterebbe di individuare con facilità eventuali cluster inter comunali, combattendo la battaglia contro la pandemia sul giusto piano, stabilendo un nuovo livello di simmetria, superando le inefficienze burocratiche delle ASL.
“Va, inoltre, detto che, come tutti gli esperti che affollano le televisioni ed i comitati sanno, la gestione di un’emergenza deve essere ‘contestuale’, quindi deve essere prevista la possibilità di adottare approcci differenti a seconda dei contesti e, anche in questo continuiamo ad adottare una strategia inefficace finché si parla di conferenza Stato-Regioni: una sintesi impossibile.
“Ma non è mai troppo tardi per fare ragionamenti diversi e rimodulare le strategie, non è mai troppo tardi per fidarsi di istituzioni antiche e solide come i Comuni, costruendo un approccio che valorizzi canali e modalità collaborative ignorate e indebolite da anni di centralizzazione e concentrazione. La tecnologia (non quella spaziale delle App), ma quella semplice a misura di Comune e del buonsenso, è una validissima base per tracciature e contenimento e, soprattutto, per la valorizzazione delle relazioni comunitarie per tramite del mondo del Volontariato e del Terzo Settore”, conclude Ventola.