LECCE - “Il Comune di Lecce per volontà espressa del Consiglio comunale, vale a dire per volontà della cittadinanza leccese, è intenzionato a far valere il diritto della comunità ad adeguati ristori per gli impatti ambientali dell’Interconnessione Tap-Snam i cui lavori hanno attraversato il nostro territorio per 22 chilometri. Impatti rilevanti, evidenziati puntualmente nel parere negativo espresso dal Settore Urbanistica alla compatibilità dell’opera, ribadito in conferenza dei servizi al Ministero dello Sviluppo Economico". Così in una nota il sindaco di Lecce Carlo Salvemini sul tema ristori opera Tap-Snam.
"La fase della definizione dei ristori - prosegue la nota - per noi deve reggersi su uno schema chiaro: il Governo nazionale, che sulla base di interessi generali ritenuti strategici per il Paese ha imposto – con l’Autorizzazione Unica – l’opera, superando i pareri negativi degli Enti locali, deve assumere su di sé la responsabilità esclusiva di trattare con le aziende Tap e Snam.
Deve farlo sulla base di istanze condivise con i Comuni attraversati dall’opera, e solo essi. Rispetto l'idea di chi ritiene necessario lanciare una "vertenza Salento" ma non mi sembra questa la sede nella quale possa trovare piena soddisfazione una vertenza territoriale che riguarderebbe 98 comuni in provincia di Lecce e decine di altri Comuni della provincia di Brindisi.
Dunque, i Comuni attraversati dal gasdotto non devono sedersi al tavolo con le aziende per trattare alcunché. Devono invece sedersi al tavolo con il Governo che con le sue scelte ha imposto l’opera ai territori, al quale è giusto affidarsi perché trovi la sintesi con le aziende per finanziare investimenti utili a ristorare le comunità coinvolte con benefici adeguati agli impatti ambientali subiti in questi anni di lavori”, conclude la nota.
"La fase della definizione dei ristori - prosegue la nota - per noi deve reggersi su uno schema chiaro: il Governo nazionale, che sulla base di interessi generali ritenuti strategici per il Paese ha imposto – con l’Autorizzazione Unica – l’opera, superando i pareri negativi degli Enti locali, deve assumere su di sé la responsabilità esclusiva di trattare con le aziende Tap e Snam.
Deve farlo sulla base di istanze condivise con i Comuni attraversati dall’opera, e solo essi. Rispetto l'idea di chi ritiene necessario lanciare una "vertenza Salento" ma non mi sembra questa la sede nella quale possa trovare piena soddisfazione una vertenza territoriale che riguarderebbe 98 comuni in provincia di Lecce e decine di altri Comuni della provincia di Brindisi.
Dunque, i Comuni attraversati dal gasdotto non devono sedersi al tavolo con le aziende per trattare alcunché. Devono invece sedersi al tavolo con il Governo che con le sue scelte ha imposto l’opera ai territori, al quale è giusto affidarsi perché trovi la sintesi con le aziende per finanziare investimenti utili a ristorare le comunità coinvolte con benefici adeguati agli impatti ambientali subiti in questi anni di lavori”, conclude la nota.