NICOLA ZUCCARO - Nella notte tra l'11 e il 12 novembre 1940, 6 aerosiluranti Fairey Swordfisch della Royal Navy britannica decollano dalla Portaerei Illustrious alla volta di Taranto. Presso lo scalo portuale del capoluogo ionico è dislocata una parte della flotta navale italiana, costituita dalla presenza della Vittorio Veneto, della Cavour, della Duilio e della Littorio. Gravemente danneggiate, restarono per lunghi mesi fuori combattimento.
La gravità dell'episodio, evidenziata nel suo diario dall'allora Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano, diversamente dal resto dei comandi militari dell'epoca, non fu compresa appieno da Benito Mussolini. Il Duce, anche dinanzi al pesante bilancio di 58 morti e di 581 feriti, ignorò l'assenza di un moderno quanto efficiente sistema di difesa dal cielo. Essa fu la causa principale che giustificò la perdurante e perforante incursione aerea britannica nella notte più lunga vissuta della Marina Militare italiana nel corso della Seconda guerra mondiale.
La gravità dell'episodio, evidenziata nel suo diario dall'allora Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano, diversamente dal resto dei comandi militari dell'epoca, non fu compresa appieno da Benito Mussolini. Il Duce, anche dinanzi al pesante bilancio di 58 morti e di 581 feriti, ignorò l'assenza di un moderno quanto efficiente sistema di difesa dal cielo. Essa fu la causa principale che giustificò la perdurante e perforante incursione aerea britannica nella notte più lunga vissuta della Marina Militare italiana nel corso della Seconda guerra mondiale.