BARI - E’ partita ufficialmente la XI legislatura che cade nel cinquantesimo anniversario dell’ordinamento delle Regioni e nel pieno di una pandemia sanitaria globale che impone regole ferree alla cerimonia di insediamento. Per la prima volta nella storia si svolge in assenza di pubblico e giornalisti e con il numero di funzionari ridotto al minimo indispensabile per assicurare il regolare svolgimento dei lavori.
Sono le norme sul distanziamento fisico a decretare le misure a cui il cerimoniale si attiene in questa “prima” che è anche l’esordio della sede di via Gentile. Meritava ben altra cornice di pubblico il palazzo di vetro la cui Agorà è silenziosa, con un piccolo spazio riservato a chi non è stato autorizzato all’ingresso in aula.
L’inno di Mameli risuona nell’aula al centro della “noce” di vetro dove i consiglieri hanno occupato anche i posti generalmente riservati al pubblico per assicurare il rispetto del distanziamento fisico. Conduce i lavori Peppino Longo, consigliere più anziano di età, alla sua terza legislatura e tra i confermati. Giannicola De Leonardis e Donato Pentassuglia sono invece i consiglieri con un numero maggiore di legislature alle spalle: quella che sta iniziando, per loro, è la quarta.
Il turn over è stato massiccio: dei 51 consiglieri uscenti i confermati sono 24, più del 50%. Moltissimi i volti nuovi, ben 27, tre dei quali recuperano lo status di consigliere già ricoperto in altre legislature. In mattinata, tra i volti nuovi, si aggiunge anche quello del tarantino Giacomo Conserva, subentrato al dimissionario Raffaele Fitto. Dopo le polemiche estive sulla mancata approvazione in aula della legge sulla doppia preferenza di genere, la presenza femminile si è appena incrementata con la pattuglia delle consigliere che passa da cinque a sette.
Il presidente provvisorio Peppino Longo cita Moro, sottolinea la difficoltà del momento e sollecita i consiglieri a profondere il massimo impegno per l’intera legislatura e passa alle numerose incombenze previste dall’ordine del giorno. Il saluto al presidente uscente Mario Loizzo, presente in Aula e accolto dagli applausi bipartisan dell’Assemblea.
Con la dichiarazione ufficiale di insediamento prende avvio l’undicesima legislatura.
Sono le norme sul distanziamento fisico a decretare le misure a cui il cerimoniale si attiene in questa “prima” che è anche l’esordio della sede di via Gentile. Meritava ben altra cornice di pubblico il palazzo di vetro la cui Agorà è silenziosa, con un piccolo spazio riservato a chi non è stato autorizzato all’ingresso in aula.
L’inno di Mameli risuona nell’aula al centro della “noce” di vetro dove i consiglieri hanno occupato anche i posti generalmente riservati al pubblico per assicurare il rispetto del distanziamento fisico. Conduce i lavori Peppino Longo, consigliere più anziano di età, alla sua terza legislatura e tra i confermati. Giannicola De Leonardis e Donato Pentassuglia sono invece i consiglieri con un numero maggiore di legislature alle spalle: quella che sta iniziando, per loro, è la quarta.
Il turn over è stato massiccio: dei 51 consiglieri uscenti i confermati sono 24, più del 50%. Moltissimi i volti nuovi, ben 27, tre dei quali recuperano lo status di consigliere già ricoperto in altre legislature. In mattinata, tra i volti nuovi, si aggiunge anche quello del tarantino Giacomo Conserva, subentrato al dimissionario Raffaele Fitto. Dopo le polemiche estive sulla mancata approvazione in aula della legge sulla doppia preferenza di genere, la presenza femminile si è appena incrementata con la pattuglia delle consigliere che passa da cinque a sette.
Il presidente provvisorio Peppino Longo cita Moro, sottolinea la difficoltà del momento e sollecita i consiglieri a profondere il massimo impegno per l’intera legislatura e passa alle numerose incombenze previste dall’ordine del giorno. Il saluto al presidente uscente Mario Loizzo, presente in Aula e accolto dagli applausi bipartisan dell’Assemblea.
Con la dichiarazione ufficiale di insediamento prende avvio l’undicesima legislatura.