“Casa di scrittura”: il luogo 'letterario' di Alessandra Minervini in cui nascono le storie


BARI - Dall’idea al libro: la scrittrice ed editor barese ci spiega come si assiste al parto di una storia grazie a un sito online per gli aspiranti narratori con un sogno nel cassetto

Chi di noi non ha un racconto, un’idea, un incipit interrotto nel cassetto? Chi, nel segreto inconfessato del suo cuore, non nutre il desiderio di vedere un giorno quell’idea compiuta, magari sugli scaffali di una libreria? Se ordinare le idee è difficile, trovare il coraggio di dar loro una forma in parole perché siano pubblicate lo è ancora di più. Lo sa bene Alessandra Minervini, autrice ed editor (e molte altre cose), che alla scrittura ha dedicato la sua vita e addirittura una casa: Casa di Scrittura, infatti, è un progetto nato a Bari, un sito online e il luogo in cui i sogni di narratori possono prendere forma. Come? Grazie ad attività, videocorsi on demand (come Una storia tutta per sé) e percorsi personalizzati che aiutano gli aspiranti scrittori a collegare le dita al cuore: l’unico vero link magico in grado di far nascere storie e da esse i libri.

Ma come si riesce a tirar fuori, col giusto rispetto e la dovuta attenzione, non solo le proprie ma addirittura le parole degli altri?
"Abbiamo provato a capirlo con questa piccola intervista che Alessandra ci ha rilasciato".

Scrittrice, editor, formatrice, writing coach e scout: quale di queste parole ti rappresenta di più? O le preferisci tutte insieme?
"A me piacerebbe "levatrice di storie", cioè chi assiste qualcuno durante la genesi e la stesura di un'opera, travaglio e crisi comprese. Ma mi rendo conto che forse è un termine troppo vintage, allora ho scelto (inventandolo) "poliscrittrice": una scrittrice che cura più storie, non solo le proprie ma anche, e soprattutto, quelle degli altri".


Dalle parole di carta a quelle digitali: com'è stato il salto verso il mondo del web e dei social media?
"Bellissimo, io sono molto grata al mondo digitale. Innanzi tutto, più di sei anni fa, ho inaugurato il mio sito personale, alessandraminervini.info, dove già raccontavo la mia attività e proponevo spunti creativi sia a chi ama leggere che a chi scrive. Adesso questo sito si è ampliato moltissimo, tanto da aver creato una sua costola, il sito di Casa di scrittura, che contiene il mio laboratorio principale in versione on demand, cioè in videolezioni. Il passaggio online non è stato dunque particolarmente traumatico, lo trovo una possibilità concreta per chi ama sentirsi legato a un certo tipo di comunità anche a distanza. Certo, prima si poteva scegliere tra la presenza e la virtualità. Ora invece l'unica maniera possibile è fare corsi a distanza, ma io la sto vivendo con il bicchiere mezzo pieno: è una occasione anche per i corsisti stessi di allargare i propri orizzonti e conoscere appassionati di libri che diversamente non avrebbero conosciuto".

Da dove nasce l'idea di "Casa di Scrittura"? 
"La mia Casa di Scrittura è un luogo unico, che nasce dalla fusione di due realtà ancora troppo distanti tra loro, prendendo il meglio da entrambe: la scuola di scrittura (dove si impara a scrivere una storia) e la casa editrice (dove si pubblica una storia). Avendo esperienza di entrambe le realtà ho provato a metterle insieme per offrire una possibilità anche di crescita personale, oltre che professionale, a chi come me ama le storie".

Parliamo delle attività del momento: cosa offrono Casa di Scrittura e Alessandra Minervini a un aspirante scrittore?
"Offriamo un percorso completo, dall’idea al libro: col videocorso on demand “Una storia tutta per sé”, scaricabile dal sito casadiscrittura.it, si tira fuori la storia che per mancanza di coraggio, tempo o fiducia non si è ancora riusciti a raccontare. Il “Cerchio perfetto”, invece, è un vero e proprio pacchetto che comprende il writing coach, una forma di assistenza nella stesura, l’editing, ciò che rende pubblicabile un testo, e la scheda di presentazione editoriale, senza la quale è difficile che una casa editrice prenda in considerazione il testo di un esordiente. Tra l’altro mi sono lasciata contagiare dal Black Friday anch’io e sto dando l’opportunità a tutti di usufruirne a prezzi molto vantaggiosi e con regali inclusi. Ma altri corsi sono in programma: “Scrivere storie fantastiche” è solo uno dei tanti. Inoltre abbiamo su Facebook una community, Gruppo di Casa di Scrittura, in cui non solo ci si può confrontare ma si impara anche a leggere in modo critico un testo per poi poterlo recensire".
Quali sono stati i traguardi più soddisfacenti del tuo lavoro?
"I traguardi più emozionanti riguardano la felicità che molte persone hanno raggiunto una volta che sono riuscite a terminare la propria storia. Non parlo solo di pubblicazioni editoriali, che pure raggiungono oltre la metà delle persone che seguo. Parlo proprio del vedere il sorriso stampato in chi non credeva fosse possibile riuscire a scrivere la propria storia, esattamente come desiderava".

Chi ti segue sui tuoi canali Facebook ed Instagram entra in confidenza con due tuoi tormentoni: le "verità eterne" e i "maisia" (espressione dialettale barese per indicare qualcosa da scongiurare). Quali sono la verità più eterna e il maisia in assoluto più "maisia" di Alessandra Minervini?
"Sì, mi piace infondere coraggio nelle persone e il coraggio passa anche attraverso molte prove, spesso anche piccoli errori di ingenuità. La verità eterna che preferisco è senza dubbio questa: "Chi non sa scegliere, non sa scrivere". Mentre per quanto riguarda alcune inevitabili goffaggini che possono capitare durante la stesura, i cosiddetti "Maisia", mi viene in mente questo: " Se senti la mancanza del tuo ex o della tua ex chiamalo o chiamala, non inserirli in un romanzo"". 

L'editing è un rapporto oltre che con la narrazione e la pubblicazione, soprattutto umano tra scrittore ed editor: quali fattori entrano in gioco in un rapporto del genere?
"Credo che quello fondamentale sia legato alla fiducia, se ti fidi della tua storia ti fidi anche del tuo editor e se ti fidi del tuo editor è probabile che ti fiderai ancora di più di te stesso". 

Mettiamoci nei panni di un esordiente col pallino della scrittura: è un sogno impossibile arrivare sugli scaffali di una libreria? Quali consigli possiamo dargli e quali "Maisia" deve per forza evitare?
"Io consiglio di non mollare mai, di non permettere a nessuno di dire: tu non ce la puoi fare, la tua storia non vale niente. A parte in un caso, il Tempo. Se dopo molto tempo la tua storia non trova giustizia, pur avendola scritta con la dovuta cura e avendola proposta a chi ne sa di più, allora forse è il momento di cominciare a scriverne un'altra. Ma mollare, no".

Bari e Torino: due luoghi, è il caso di dire, per te "letterari". La prima rappresenta le tue radici, come testimoni nella tua ultima pubblicazione "Bari una guida", edita da Odos Edizioni; la seconda la tua crescita nel mondo della scrittura e dell'editoria grazie alla collaborazione con la Scuola Holden. Cosa hai amato di più dell'uno e dell'altro posto? C'è un motivo in particolare per cui poi hai deciso di tornare in Puglia?
"Torino è la città della mia formazione, devo molto a quello che ho imparato sia in classe che fuori dalla classe quando poi ho cominciato a lavorare. Torino è la città che mi ha strutturato, se così posso dire, come professionista. Bari è la città dove sono nata e dove mi riconosco, la città che mi fa impazzire di gioia ma anche di delusioni. Potrei dire che Bari è l'amore eterno, Torino una relazione stabile. La scelta dipende da cosa una persona desidera da un sentimento".

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