Covid: 67% ricoveri effettuato in Medicina interna. Dal 2 dicembre il Convegno FADOI Puglia sui pazienti positivi con comorbilità


ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA) - In questi mesi i medici internisti pugliesi stanno dando un enorme contributo per la gestione multidisciplinare del paziente affetto da Sars-Cov-2. I dati appena pubblicati dalla FADOI Società Scientifica di Medicina Interna Ospedaliera mostrano un quadro di particolare rilievo nella gestione del Covid in Italia, con il 67% dei ricoveri realizzati proprio nei reparti di Medicina Interna. I restanti ricoveri avvengono per l'11% nei reparti di Malattie Infettive, l'11% in Terapia Intensiva, il 5% in Geriatria e il 4% in Pneumologia.

Altrettanto interessante è il dato inerente ai ricoveri dei pazienti gestiti direttamente dalla Medicina Interna in Italia, pari ormai al 90% del totale, a cui si aggiunge il rapporto fra i pazienti over 65 e la presenza di più patologie diverse in uno stesso individuo. La Puglia presenta infatti una situazione in linea con i dati nazionali, con il 23% di pazienti Covid a più di 65 anni, dunque maggiormente a rischio rispetto all'esposizione al Coronavirus. Fra di essi il 39% ha una malattia cronica e il 21% ne ha due.

Proprio questi dati saranno al centro del convegno della FADOI Puglia, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti che dal 1995 ha l’intento di promuovere lo sviluppo delle conoscenze medico-scientifiche e della ricerca clinica. «Il convegno si intitola "Multi Webinar Experience" – spiega il Presidente FADOI Puglia Dott. Franco Mastroianni – e presenterà nelle giornate del 2, 4, 10 e 11 dicembre le relazioni di internisti di primo piano regionale. La medicina interna non può infatti prescindere da una componente umana e da competenze tecnico-scientifiche. Saper usare un ecografo dell'addome, saper fare un ecocardiogramma, leggere un emogas o usare uno spirometro sono patrimoni importanti per l'internista moderno, perché si è di fronte alla gestione di un paziente complesso, caratterizzato da comorbilità e polifarmacoterapia».

È proprio questo il fil rouge che ha guidato l'organizzazione del congresso regionale in modalità webinar e realizzato in partenariato con l'Ospedale "F. Miulli" di Acquaviva delle Fonti, quattro date in cui si affronteranno i temi fondamentali della medicina interna. Si parte il 2 dicembre con la BPCO al tempo del Covid, con clinica e terapia a fare da sfondo alle relazioni degli esperti. Il 4 dicembre si parlerà dello scompenso cardiaco, poiché i dati dimostrano che circa il 20% dei pazienti dimessi dai reparti di medicina interna hanno una qualche forma di insufficienza cardiaca. Sì proseguirà poi con il 10 dicembre, in cui si parlerà di trombosi, fibrillazione atriale ed embolia, argomenti importantissimi anche alla luce dell'uso dei nuovi anticoagulanti orali. Infine l’11 dicembre una giornata dedicata ai progetti Fadoi, in cui si parlerà dello studio regionale multicentrico SEMINA (SEpsis Management in iNternal medicine Apulia), che ha coinvolto 30 unità di medicina interna sulla sepsi. Si parlerà del controllo da remoto di patologie croniche come il diabete e la BPCO, ma anche del progetto giovani FADOI sullo scompenso cardiaco, con l'ambizioso obiettivo di realizzare ambulatori dedicati nell'ambito della medicina interna.

La medicina interna in Puglia può contare circa 40 reparti con più di 600 posti letto, dove si gestiscono pazienti complessi. Da più di 25 anni la Puglia si riunisce in congresso, con momenti in cui la convivialità si lega all'aspetto scientifico. Alcune unità operative hanno realizzato con successo l'area critica di medicina interna in cui il paziente è gestito in maniera subintensiva o intensiva, un patrimonio che deve essere valorizzato, ampliato e promosso, anche per mezzo del congresso di dicembre.