BARI - "A Bari stiamo assistendo in questi giorni al fallimento della “Buona politica”, quella che ha a cuore gli interessi dei cittadini. Non mi riferisco al “mercato delle vacche” per la composizione della Giunta regionale, con lo squallido spettacolo dei consiglieri “CinqueStelle” pronti a rinnegare la loro candidata presidente Antonella Laricchia. Mi riferisco a quel colore Arancione che rappresenta la Waterloo della sanità pugliese". Lo dichiara l'on.Gianfranco Chiarelli.
"Quella sanità malamente amministrata negli ultimi cinque anni da Michele Emiliano - prosegue Chiarelli -, il presidente che - unico caso in Italia - aveva avocato a sé l’assessorato regionale, quel Michele Emiliano che, grazie ai Direttori generali da lui nominati, proconsoli inviati a governare in suo nome le ASL pugliesi, ha chiuso ospedali e trasformati altri in poco più che ambulatori territoriali. Di fronte alla pandemia primaverile che ha risparmiato la Puglia solo per caso, un Amministratore intelligente avrebbe preparato la sanità ad affrontare il ritorno autunnale del virus. Così non è stato in Puglia, laddove la campagna elettorale ha imposto a Michele Emiliano e ai suoi accoliti di trasmettere ai pugliesi messaggi rassicuranti. Lo stesso Emiliano, che in primavera dalle TV inveiva contro i nostri figli che tornavano a casa dalle Università, improvvisamente si è trasformato per mesi in “tutto è sotto controllo”, “state tranquilli siamo pronti al ritorno del virus”, “i nostri ospedali sono attrezzati”. Un amministratore coscienzioso avrebbe allestito Reparti Covid fin dall’estate, in modo da permettere agli ospedali di prestare adesso le cure ai pugliesi, anche quelle non urgenti. Michele Emilano no, fino a poche settimane fa lui era sorridente e fiducioso. E il suo complice in questa pessima commedia propinataci ogni giorno dagli schermi televisivi, il Prof. Pierluigi Lopalco - capo della task force anti Covid - oggi viene persino premiato con l’Assessorato alla Sanità! Nei mesi scorsi altri presidenti di Regione, come Zaia in Veneto, De Luca in Campania, Bonaccini in Emilia, vedendo crescere il contagio hanno lanciato l’allarme e si sono attrezzati per contenerlo: infatti le loro regioni oggi non sono arancioni, ma gialle, limitando così le restrizioni ai loro cittadini! Il Presidente della Regione Puglia ha continuato a sorridere in televisione dicendoci che tutto andava bene e che la sua sanità era perfettamente attrezzata ad affrontare la pandemia. Purtroppo oggi la commedia è finita, e il Presidente è nudo; gli ospedali pugliesi sono già al collasso, tanto da non poter effettuare operazioni se non quelle in urgenza. Quel colore Arancione sulla cartina italiana rappresenta il fallimento della politica sanitaria di Michele Emiliano. Ormai siamo abituati alle tante disfunzioni della Regione Puglia amministrata da 15 anni dal centrosinistra. Ma qui si parla di morti e di persone che non riescono a curarsi, e - per quel maledetto colore Arancione - qui si parla di attività commerciali che chiuderanno e di gente disperata senza lavoro. Mentre i cittadini pugliesi patiscono tutto questo, a Bari il pensiero principale dei consiglieri regionali di maggioranza è come spartirsi le poltrone da assessore, con il solito Michele Emiliano sorridente che dirige lo squallido teatrino", conclude Chiarelli.
"Quella sanità malamente amministrata negli ultimi cinque anni da Michele Emiliano - prosegue Chiarelli -, il presidente che - unico caso in Italia - aveva avocato a sé l’assessorato regionale, quel Michele Emiliano che, grazie ai Direttori generali da lui nominati, proconsoli inviati a governare in suo nome le ASL pugliesi, ha chiuso ospedali e trasformati altri in poco più che ambulatori territoriali. Di fronte alla pandemia primaverile che ha risparmiato la Puglia solo per caso, un Amministratore intelligente avrebbe preparato la sanità ad affrontare il ritorno autunnale del virus. Così non è stato in Puglia, laddove la campagna elettorale ha imposto a Michele Emiliano e ai suoi accoliti di trasmettere ai pugliesi messaggi rassicuranti. Lo stesso Emiliano, che in primavera dalle TV inveiva contro i nostri figli che tornavano a casa dalle Università, improvvisamente si è trasformato per mesi in “tutto è sotto controllo”, “state tranquilli siamo pronti al ritorno del virus”, “i nostri ospedali sono attrezzati”. Un amministratore coscienzioso avrebbe allestito Reparti Covid fin dall’estate, in modo da permettere agli ospedali di prestare adesso le cure ai pugliesi, anche quelle non urgenti. Michele Emilano no, fino a poche settimane fa lui era sorridente e fiducioso. E il suo complice in questa pessima commedia propinataci ogni giorno dagli schermi televisivi, il Prof. Pierluigi Lopalco - capo della task force anti Covid - oggi viene persino premiato con l’Assessorato alla Sanità! Nei mesi scorsi altri presidenti di Regione, come Zaia in Veneto, De Luca in Campania, Bonaccini in Emilia, vedendo crescere il contagio hanno lanciato l’allarme e si sono attrezzati per contenerlo: infatti le loro regioni oggi non sono arancioni, ma gialle, limitando così le restrizioni ai loro cittadini! Il Presidente della Regione Puglia ha continuato a sorridere in televisione dicendoci che tutto andava bene e che la sua sanità era perfettamente attrezzata ad affrontare la pandemia. Purtroppo oggi la commedia è finita, e il Presidente è nudo; gli ospedali pugliesi sono già al collasso, tanto da non poter effettuare operazioni se non quelle in urgenza. Quel colore Arancione sulla cartina italiana rappresenta il fallimento della politica sanitaria di Michele Emiliano. Ormai siamo abituati alle tante disfunzioni della Regione Puglia amministrata da 15 anni dal centrosinistra. Ma qui si parla di morti e di persone che non riescono a curarsi, e - per quel maledetto colore Arancione - qui si parla di attività commerciali che chiuderanno e di gente disperata senza lavoro. Mentre i cittadini pugliesi patiscono tutto questo, a Bari il pensiero principale dei consiglieri regionali di maggioranza è come spartirsi le poltrone da assessore, con il solito Michele Emiliano sorridente che dirige lo squallido teatrino", conclude Chiarelli.
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